La Nuova Sardegna

Cagliari

Il giallo

Mistero sulla morte del 16enne Mariano Olla: la verità dalle indagini in corso e l’autopsia

di Luciano Onnis
Mistero sulla morte del 16enne Mariano Olla: la verità dalle indagini in corso e l’autopsia

Riflettori puntati su una festa fra ragazzi, le domande degli investigatori: con chi era il giovane di Sestu? Perché nessuno ha dato l’allarme?

3 MINUTI DI LETTURA





Cagliari E’ un giallo al momento dai risvolti imprevedibili: solo l’autopsia – verrà eseguita con tutta probabilità domani 16 giugno – potrà dire come e di che cosa è morto Mariano Olla, 16 anni, di Cagliari residente a Sestu.

Il suo corpo è stato ripescato ieri mattina 14 giugno alle prime luci del giorno che galleggiava, riverso verso il fondale, nel tratto di mare a dieci metri dalla spiaggetta del parcheggio Cuore del vecchio stadio Sant’Elia, fra il quartiere popolare e il Parco Nervi del porticciolo turistico con passeggiata a Su Siccu.

A torso nudo, indossava solo pantaloni corti e scarpe sportive. Sul corpo nessun segno di violenza apparente, come rilevato dal medico legale della Asl chiamato dagli operatori della squadra mobile della questura cagliaritana.

E allora, come ha perso la vita il sedicenne? Esistono al momento solo ipotesi, ma qualcuna ha preso consistenza col trascorrere delle ore. Gli investigatori, diretti dal capo della Mobile Davide Carboni e dal suo vice Michele Venezia – sul posto è arrivata anche il questore Rosanna Lavezzaro -, non hanno tralasciato niente e per tutta la giornata, hanno cercato di ricostruire le ore antecedenti la morte del ragazzo, quelle della notte fra venerdì e ieri.

Hanno sentito i familiari della vittima, gli amici che erano con lui, le persone che sono transitate in quel tratto di lungomare conosciuto anche come “della diga foranea” e che si sono prestate a raccontare alla polizia quel che sapevano.

Un particolare, è stato ritenuto di massimo rilievo per ricostruire quanto accaduto. Gli uomini della Mobile hanno immediatamente acquisito e posto come punto di partenza delle indagini il “festino fra giovani”. La conferma poi che il cadavere non presentava segni di violenza, ha incanalato il lavoro degli investigatori – presente anche la Scientifica - verso una direzione ben precisa: quella di una tragedia avvenuta a conclusione sulla spiaggia di una serata di allegria.

Sono istantaneamente sorti fra gli uomini della Mobile i primi interrogativi: possibile che nessuno fra i partecipanti si sia accorto che uno di loro fosse finito in mare senza più tornare a riva. E ancora: perché non è stato chiesto l’intervento di soccorsi? C’era qualcosa da nascondere?

Interrogativi che sono diventati il fulcro delle indagini e che per il resto della giornata hanno catalizzato la ricostruzione della tragedia da parte dei poliziotti.

Improbabile che Mariano Olla sia entrato volontariamente in acqua per fare un bagno e che sia stato colto da malore, annegando in poco più di un metro e mezzo d’acqua: se uno decide di entrare in mare, quasi sicuramente si toglie le scarpe. Possibile invece che il ragazzo stesse camminando sui piccoli scogli che delimitano a sinistra la spiaggetta e sia scivolato in acqua per poi avere un malore e annegare nonostante la scarsa profondità.

Davvero nessuno fra gli amici si è accorto di quanto stesse accadendo? Domande che il dirigente della Mobile Davide Carboni e i suoi diretti collaboratori hanno posto agli amici della vittima, che hanno verosimilmente passato con lui la notte fra venerdì e ieri e che sono stati convocati in questura.

Su quanto da loro raccontato, c’è il massimo riserbo. Rimane l’attesa del risultato dell’autopsia disposta dal pubblico ministero Diana Lecca, che sarà effettuata nell’obitorio dell’ospedale Brotzu e che dovrà confermare l’assenza di segni di violenza sul cadavere ed accertare eventuali tracce di alcol o droghe.

Primo piano
Gli interventi

Giornata di fiamme: 40 incendi in tutta l’isola, canadair ed elicottero in azione

Le nostre iniziative