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Ambiente

Perdite record per i ghiacciai in Alto Adige. Poca neve lo scorso inverno e temperature elevate d'estate

Perdite record per i ghiacciai in Alto Adige. Poca neve lo scorso inverno e temperature elevate d'estate

03 dicembre 2022
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 BOLZANO La riduzione della massa dei ghiacciai altoatesini, quest'anno, è più evidente che mai: lo rileva l'Ufficio idrologia e dighe della Provincia di Bolzano alla chiusura annuale delle misure di bilancio di massa su Vedretta Lunga, Ghiacciaio di Malavalle e Vedretta occidentale di Ries che esibiscono quest'anno perdite di volume record dell'ordine del 5-10% del rispettivo totale: "Per rendere comprensibile questo dato: il solo Ghiacciaio di Malavalle, il ghiacciaio più grande dell'Alto Adige, ha perso 18,8 milioni di metri cubi d'acqua, pari a circa un anno e mezzo del consumo di acqua potabile della città di Bolzano", spiega il direttore dell'Ufficio idrologia e dighe, Roberto Dinale.

"Lo scarso accumulo di neve invernale in combinazione con le temperature al di sopra delle medie registrate ad inizio estate e con il consistente strato di sabbia sahariana depositatosi sui ghiacciai a fine inverno - prosegue Dinale - hanno portato quest'anno ad un forte anticipo nello scioglimento della neve stagionale. Dal 20 giugno circa in poi, il bilancio di massa dei ghiacciai si è fatto di giorno in giorno più negativo. A inizio luglio circa i due terzi della superficie glaciale era già priva di neve". L'assessore alla protezione civile della Provincia di Bolzano, Arnold Schuler, sottolinea che i ghiacciai sono uno specchio del sistema climatico e ci offrono importanti indicazioni sul futuro della Terra. "Nell'area alpina - osserva Schuler - il contributo dei ghiacciai al ciclo dell'acqua è significativo solo in poche regioni. Una di queste è la Val Venosta, dato che questa è in Alto Adige la zona al contempo più glacializzata e meno piovosa.

Per questo motivo è importante adottare, soprattutto qui, misure di mitigazione che consentano di garantire il fabbisogno idrico anche nei periodi siccitosi". "Il mese di luglio 2022 è stato, sulle Alpi orientali, verosimilmente il mese con la più grande perdita di massa glaciale a memoria d'uomo", riassume ancora Dinale. I bilanci di massa 2022 confermano. Sulla Vedretta Lunga in Val Martello, sul Ghiacciaio di Malavalle in Val Ridanna e sulla Vedretta occidentale di Ries in Valle di Riva di Tures sono stati misurati i bilanci di massa più negativi dall'inizio delle osservazioni: meno 3.408 chili di acqua al metro quadro, meno 3.174 chili di acqua al metro quadro e meno 2.487 chili di acqua al metro quadro.

"Questi valori - sottolinea Dinale - sono più negativi anche di quelli dell'estate 2003 allora indicata come 'estate del secolo'". Nell'estate 2022, la neve caduta nell'inverno precedente è andata completamente persa. La modellazione delle modificazioni degli apparati glaciali calcolata facendo riferimento alle proiezioni climatologiche mostra come, nel prossimo futuro, perdite di massa del tipo di quelle di quest'anno saranno sempre più frequenti. Tra 10-20 anni è molto probabile che i ghiacciai più grandi avranno perso circa la metà del loro volume attuale. "I ghiacciai più piccoli saranno ancora più colpiti e alcuni addirittura scompariranno", conclude Dinale. 

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