La Nuova Sardegna

L’intervista

Ricky Le Roy al Tirreno: “Potevo fare il calciatore, poi ho scelto la musica. Per Natale ho pronto un regalo speciale”

Tommaso Silvi

	Ricky Le Roy in consolle
Ricky Le Roy in consolle

Il dj parla in occasione dello speciale per i 30 anni dell’Insomnia: “In quella discoteca mi sono emozionato, era il regno della libertà”

16 luglio 2022
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Dal campo di calcio alla consolle. E un regalo di Natale in cantiere, pronto per essere svelato. “La mia carriera sportiva era iniziata bene, poi sono partito per il servizio di leva militare, e al ritorno è sbocciata un’altra mia grande passione, oltre al pallone. Quella per la musica, che mi ha accompagnato per tutta la vita ed è dentro di me ancora oggi”. Ricky Le Roy. Un nome, una leggenda. Ha parlato al Tirreno in un’intervista in diretta Instagram, inserita nello speciale 30 anni Insomnia. Perché Ricky, nella storica discoteca di Ponsacco, in provincia di Pisa, negli anni Novanta ha fatto ballare decine di migliaia di persone. Il locale ora è chiuso – l’ultima, epica serata si è consumata nell’aprile del 2011 – ma il popolo dell’Insomnia è più vivo che mai. E si ritroverà giovedì 28 luglio al Beach Club, in Versilia, per celebrare un viaggio trentennale che non è solo musica, ma molto di più. “L’Insomnia è stato uno stile di vita, un mondo a parte in cui tutti si sentivano liberi. Noi dj eravamo liberi di suonare e sperimentare tendenze nuove, la gente era libera di vestirsi nei modi più stravaganti. In quel locale – racconta Ricky Le Roy – mi sono emozionato più di una volta».

Il 28 luglio al Beach Club, insieme a Ricky Le Roy – sotto la direzione artistica dell’inossidabile Antonio Velasquez – ci saranno Francesco Zappalà, Paolo Kighine, Thomas T., Luca Pechino e il Principe Maurice. Ricky

Le Roy inizia a lavorare in discoteca come light jay al Charlie di La Spezia, nella sua terra, ma ben presto, nel 1990, passa alla carriera di dj nella consolle di uno dei locali che faranno la storia della techno in Italia: l’Imperiale di Tirrenia. La vera consacrazione arriva poco dopo, nel 1991, al Duplè di Aulla e al Torquemada di Firenze. L’avventura all’Insomnia inizia nel 1994 e prosegue fino al 1999, con Mario Più e Franchino alla consolle della Divine Stage. Poi il Matrix di Firenze, il BXR di Brescia, il Jaiss di Empoli. Oggi continua a girare l’Italia – e non solo – con la sua musica. E quando non suona, scende in campo. Perché il cuore batte ancora per il calcio. “Sono preparatore dei portieri nello Spezia. Mi occupo del settore giovanile. I ragazzi sanno chi sono e cosa faccio nella vita, molti di loro fuori dal campo mi chiedono di raccontargli delle serate all’Insomnia e in altri locali. Ma quando ci alleniamo, per loro sono mister Riccardo. Sono dei piccoli professionisti”. E pensare che Ricky Le Roy sarebbe potuto diventare un calciatore. “A 17 anni giocavo nella Sarzanese, in C2. Mi divertivo ed ero anche bravino. Poi sono partito militare, e al ritorno ho iniziato a prendere confidenza col mondo della musica. Forse è stato meglio così, alla consolle mi sono tolto delle soddisfazioni incredibili”. E un’altra soddisfazione, Ricky Le Roy, se la toglierà a breve. “Prima della fine del 2022 usciranno alcune mie produzioni. Mi sono messo nuovamente a fare musica, sentivo la necessità di farlo”. I fan sono avvertiti. “Diciamo che farò a tutti un gran regalo di Natale”.

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