La Nuova Sardegna

Il caso

«Cacciato dal locale perché di colore», esposto in Procura per un locale di Marina di Ravenna

«Cacciato dal locale perché di colore», esposto in Procura per un locale di Marina di Ravenna

Ma la gestione del locale nega: «Aveva già causato problemi in passato: questa è diffamazione»

14 agosto 2022
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BOLOGNA. Sarebbe stato lasciato fuori dal Marina Bay, locale di Marina di Ravenna teatro dell'esibizione di uno dei suoi cantanti preferiti, Capo Plaza, perché lui 16enne emiliano-romagnolo di origine etiope, è di colore. Ma dal Lido con ristorante, punto nevralgico di tanti eventi sul litorale ravennate, negano ogni accusa di discriminazione, replicando che "il colore della pelle", in questa vicenda, "non c'entra nulla".

A dare il là al 'botta e risposta è stata, sulla sua pagina Facebook personale e su quella dell'associazione 'Mamme per la pelle', Gabriella Nobile, pronta, con la stessa associazione da lei creata, a presentare un esposto in Procura. I fatti, risalgono allo scorso 12 agosto data in cui è in programma il concerto, in riva al mare, del trapper, Capo Plaza.

«Biniyam ha 16 anni - si legge nel post -. Non sta più nella pelle, il suo idolo è in concerto vicino casa sua. Ha preso il biglietto mesi prima, sa tutte le canzoni a memoria, si organizza con gli amici, convince mamma e papà ad andare anche se è tardi la sera. Arrivano alle 23.15 al Marinabay, a Marina di Ravenna - racconta Nobile - ma qualcosa va storto. Entrano tutti i suoi amici (bianchi) e lui resta fuori senza nessuna motivazione».

Circostanza che fa scattare l'associazione creata da Nobile. «Faremo un esposto in Procura - spiega -: oggi mi sono sentita con l'avvocato che prenderà in mano questa cosa, l'avvocato Alessandra Ballerini. Scavalliamo il Ferragosto e poi partiamo. Già il fatto che abbia preso a cuore questa cosa mi fa molto felice perché lei è un po' il baluardo di queste cause. Procederemo assolutamente con un esposto in Procura e speriamo che il locale possa chiudere per un po''».

E questo, puntualizza Nobile, perchè «Biniyam era l'unico nero, è un ragazzo di 16 anni emiliano-romagnolo adottato, ed è stato l'unico nero del suo gruppo di amici a non entrare, tutti gli altri erano bianchi. Ha telefonato ai genitori che sono andati sul posto. La mamma è una socia della nostra associazione. Abbiamo in mano una registrazione. Inoltre la mamma ha visto che non hanno fatto entrare un paio di ragazzi anche loro di colore che addirittura avevano preso un albergo per vedere il concerto" oltre ad un "gruppo di nordafricani che sono rimasti fuori».

Scenario non condiviso dal Marina Bay. «È vero che il ragazzo di 16 anni non è stato fatto entrare il 12 agosto ma nulla c'entra il colore della sua pelle - argomenta l'avvocato Paola Bravi, legale del locale insieme al collega Emanuele fregola - : non è stato fatto entrare perché era inserito in una lista di soggetti che hanno creato problemi al locale qualche tempo prima: in modo particolare due settimane fa, è arrivato al locale con alcuni suoi amici in stato alcolemico alterato».

Il fatto che il ragazzo non sia stato fatto entrare, prosegue Bravi, «nulla ha a che vedere con il colore della pelle, quindi la discriminazione è una accusa diffamatoria per cui il Marina Bay farà sicuramente querela verso questa ricostruzione totalmente strumentale e parziale. È vero che non è stato fatto entrare ma il colore della pelle non c'entra nulla - conclude il legale - : il Marina Bay ha uno staff multietnico, ha utenti multietnici, è un locale perfettamente integrato e inserito». E i gestori hanno annunciato tramite Facebook che presenteranno una denuncia per diffamazione. 

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