La Nuova Sardegna

Cronaca

Terrore in treno: con la scusa della sigaretta la baby gang dava botte e minacciava per cellulari e pochi euro

Valentina Rigano
Terrore in treno: con la scusa della sigaretta la baby gang dava botte e minacciava per cellulari e pochi euro

I baby rapinatori, due minorenni italiani, uno marocchino e uno egiziano, sono stati identificati grazie anche alle telecamere di sicurezza

03 settembre 2022
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SEREGNO. Aggredivano in branco coetanei e pendolari, sui treni e in stazione, per accaparrarsi a suon di ceffoni e minacce con coltelli poche centinaia di euro, cellulari, catenine e abbigliamento firmato. Con queste accuse i carabinieri hanno arrestato a Seregno e dintorni, in esecuzione di una ordinanza di misura cautelare in carcere, quattro minorenni residenti in provincia di Monza. Al vaglio degli inquirenti, che al momento contestano agli arrestati cinque rapine, anche la posizione di altri giovani che partecipavano alle aggressioni incitando e facendo la claque ai picchiatori. Considerata la loro pericolosità, i quattro si trovano ora al Beccaria di Milano, dal momento che per l'accusa necessitano "di esigenze rieducative particolarmente serie e stringenti, attesa la condizione di devianza in cui versano, la quale rende manifesta l'incapacità di autodisciplina, è risultata necessaria l'applicazione della misura più afflittiva".

La banda, secondo quanto accertato nel corso delle indagini, agiva sui convogli in transito nella Brianza. I baby rapinatori, due minorenni italiani, uno marocchino e uno egiziano, sono stati identificati grazie agli accertamenti dei carabinieri della compagnia di Seregno, coordinati dalla Procura per i minorenni di Milano.

Grazie anche alle immagini delle telecamere di videosorveglianza degli scali ferroviari, é emersa la serialità del gruppo, che per minacciare le vittime utilizzava anche dei coltelli. I luoghi "preferiti" per i colpi erano la stazione ferroviaria di Seregno e la tratta ferroviaria Albairate-Saronno. Il modus operandi era sempre lo stesso. I giovanissimi avvicinavano la "vittima designata" con la scusa di una sigaretta e poi la circondavano. "Dammi la collanina", la richiesta, a cui seguivano le botte se il malcapitato tentennava o cercava di reagire. Durante uno di questi episodi è stata aggredita anche la capotreno intervenuta per bloccare i baby criminali. Il sospetto degli investigatori dell'Arma è che la gang sia responsabile anche di altre rapine commesse lungo le tratte ferroviarie o nelle stazioni di Monza, Seveso e Limbiate.

Gli arresti, iniziati il 22 agosto scorso, si sono conclusi ieri con quello del minorenne marocchino, rintracciato dopo essere appena rientrato in Italia da una vacanza in Marocco con la famiglia. 

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