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Salute

Covid: primi segni di risalita: «Il virus muta veloce». Ma gli esperti: «Nessun allarmismo»

di Manuela Correra
Covid: primi segni di risalita: «Il virus muta veloce». Ma gli esperti: «Nessun allarmismo»

Marco Cavaleri, responsabile vaccini e prodotti terapeutici Covid dell'Agenzia europea dei medicinali: «Speriamo di arrivare alla vaccinazione anti-Covid una volta l'anno come per l'influenza, e per le categorie più a rischio»

19 settembre 2022
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ROMA. Dopo una fase di calo, la curva dei contagi da Covid-19 in Italia mostra nuovamente dei segni di risalita in varie parti del territorio nazionale. Un andamento che è coinciso con la ripresa delle attività lavorative a settembre e con la riapertura delle scuole, e che gli esperti invitano a non sottovalutare. Ciò anche perchè, ha messo in guardia Marco Cavaleri, responsabile vaccini e prodotti terapeutici Covid dell'Agenzia europea dei medicinali (Ema), il virus SarsCoV2 "sta mutando a velocità pazzesca, continua a farlo e dobbiamo aspettarci che ci saranno ancora parecchie mutazioni nei prossimi mesi". Delineando un possibile quadro del trend epidemico nei prossimi mesi, Cavaleri ha spiegato che «effettivamente stiamo uscendo dalla pandemia ma il virus è ancora imprevedibile. Tutti vogliamo essere ottimisti e abbiamo costruito un'immunità nella popolazione sempre più alta, ma in vista dell'Autunno ci vuole un più prudenza», ha ammonito, sottolineando l'importanza delle prossime campagne vaccinali e ribadendo che tutti i vaccini adattati approvati da Ema sono efficaci anche contro la variante Omicron ed è dunque «inutile scervellarsi su quale usare».

In questa fase, ha spiegato ancora, «è importante pensare a rivaccinazioni mirate, ovvero per gli anziani, i soggetti fragili e le donne incinte: queste categorie devono rivaccinarsi con i vaccini adattati, non importa quale usare perché sono tutti efficaci, e adesso è il momento di farlo perchè stiamo entrando nella stagione fredda e ci sarà un nuova ondata Covid».

A regime poi, il prossimo anno, «speriamo di arrivare alla vaccinazione anti-Covid una volta l'anno come per l'influenza, e per le categorie più a rischio».

Quanto alla possibilità di effettuare in contemporanea quest'anno la vaccinazione Covid e antinfluenzale, Cavaleri conferma tale possibilità; tuttavia sottolinea che la nuova ondata Covid «sarà a ottobre-novembre, quindi è lasciato ai singoli Paesi decidere come gestire le vaccinazioni, se farle cioè insieme o iniziare con quella Covid e poi fare quella antinfluenzale. Anticipare la vaccinazione Covid può però essere la scelta adeguata - avverte - perchè non sappiamo cosa succederà».

E novità sono in arrivo anche per i bambini: a ottobre, ha annunciato Cavaleri, si punta ad approvare il vaccino adattato anche per la fascia 5-11 anni e l'Ema intende approvare a breve pure la vaccinazione primaria per i piccoli under-5. Sempre ad ottobre l'Ema potrebbe dare inoltre l'ok al vaccino Sanofi Pasteur basato su tecnologia tradizionale proteica ma adattato alle varianti, in alternativa ai vaccini adattati a mRna. Un monito alla prudenza è giunto oggi anche dal presidente Usa Joe Biden: «La pandemia è finita ma ancora abbiamo un problema con il Covid», ha avvertito.

Quanto al quadro dell'epidemia in Italia, gli esperti indicano dei segnali di allerta. Frena infatti la discesa delle curve dei casi e dei ricoveri. Più precisamente, sono in fase di stasi e decrescita frenata, a livello nazionale, rispettivamente le curve della percentuale dei casi positivi ai test molecolari e dei ricoveri nei reparti ordinari, mentre in alcune regioni si osserva una crescita, secondo le analisi del matematico Giovanni Sebastiani del Cnr. «La causa - osserva - è verosimilmente legata alla ripresa delle attività lavorative a inizio settembre».

Anche Cesare Cislaghi, già presidente della Società italiana di epidemiologia, evidenzia una ripresa dei contagi «in più della metà delle Regioni: questo ci dice che la circolazione del virus non sta esaurendosi, almeno a breve termine».

Segnali di preoccupazione giungono anche dall'ultima rilevazione Agenas, in base alla quale dopo il calo dei giorni scorsi, nelle ultime 24 ore è ferma al 5%, in Italia, la percentuale dei posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti ospedalieri, mentre sempre a livello nazione è stabile anche la percentuale di terapie intensive occupate, ferma al 2%.

I dati giornalieri del ministero della Salute indicano invece che sono 8.259 i nuovi contagi nelle ultime 24 ore (ieri 12.082). Le vittime sono 31 (ieri 32) ed il tasso è al 12,2%, stabile. Negli ospedali sono invece 151 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 6 in meno di ieri, ed i ricoverati nei reparti ordinari sono 3.493 (+73). 

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