La Nuova Sardegna

L’udienza

Violenza sessuale, in aula la madre di Ciro Grillo: «Quella sera non ho sentito nulla»

di Giandomenico Mele
Violenza sessuale, in aula la madre di Ciro Grillo: «Quella sera non ho sentito nulla»

L’avvocato di una delle presunte vittime: «Il fatto di non aver sentito nulla non ha alcuna valenza. Non si è trattato di uno stupro in strada e lei era neanche nelle condizioni di urlare»

21 settembre 2022
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TEMPIO PAUSANIA. «La signora Grillo ha testimoniato di non aver sentito assolutamente nulla, né lei né le persone che stavano con lei il giorno del fatto». A dirlo è Antonella Cuccureddu, uno degli avvocati del collegio difensivo che assiste Ciro Grillo e i tre amici (Francesco Corsiglia, Vittorio Lauria ed Edoardo Capitta) accusati di violenza sessuale. Parvin Tadjik, moglie di Beppe Grillo e madre di Ciro, ha testimoniato questa mattina nell'aula del Palazzo di giustizia di Tempio Pausania. La donna non ha rilasciato alcuna dichiarazione ai cronisti all'ingresso e all'uscita del tribunale. L'udienza si è tenuta ancora a porte chiuse.

A parlare solo gli avvocati di imputati e vittime. «Una delle persone che stavano con la signora Grillo quella mattina partì molto presto: alle 6.30 uscendo di casa, ha detto di aver visto la ragazza in veranda con un asciugamano in testa e le gambe sul tavolo - ha raccontato ancora la legale - Era una delle ragazze presunte vittime, era tranquilla, nessuno ha chiesto aiuto, né si son sentite urla o rumori di nessun genere. La signora Grillo era assolutamente tranquilla e ha raccontato momenti di totale normalità, non riconducibili a un fatto di simile gravità».

Tadjik ha inoltre raccontato di come i ragazzi fossero sempre controllati e ha confermato che le finestre dell'appartamento dove alloggiavano fossero sempre aperte. La donna - ha sottolineato la legale - è apparsa tranquilla e serena e ha ripetuto quanto già detto agli inquirenti in sede di indagini preliminari.

Di diversa opinione Dario Romano, avvocato difensore di una delle vittime, la ragazza italo norvegese che avrebbe subito la violenza sessuale da tre dei ragazzi imputati: «Il fatto di non aver sentito nulla, lo ribadiamo, non ha alcuna valenza processuale. Non si è trattato di uno stupro in strada, ma stiamo parlando di una persona che non era neanche nelle condizioni di urlare», ha precisato.

Tra le testimonianze acquisite oggi in udienza ci sono anche quelle delle due farmaciste, che avrebbero venduto a una delle vittime la "pillola del giorno dopo” le quali hanno detto di non ricordare nulla.

Acquisita anche la testimonianza di Ivano Carta, barista del Caffè degli Artisti, che non ricordava di aver venduto sigarette a vittime e imputati quella sera. Carta ha rivelato di essere stato sentito per la prima volta due anni dopo il fatto, cosa che ha poi reso inutilizzabili le immagini delle videocamere di sorveglianza.

Il fatto risale alla mattina del 17 luglio 2019. In una villetta di Porto Cervo in Costa Smeralda quattro ragazzi genovesi amici d’infanzia, tra cui Ciro Grillo, e due ragazze di Milano, dopo essersi conosciuti la sera prima in discoteca, al Billionaire, avevano passato la serata insieme. Il 26 luglio, quindi nove giorni dopo, ritornata a Milano al termine della vacanza, una delle due ragazze raccontò ai carabinieri che in quella villetta aveva subito violenza sessuale. Ripetutamente e da tutti e quattro, mentre la sua amica dormiva. Un racconto che portò all'apertura di un fascicolo giudiziario da parte della Procura di Tempio Pausania con il rinvio a giudizio dei quattro imputati.

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