Incidente in montagna: due scalatori morti sul Gran Sasso, una vittima è di Arezzo – Video
A perdere la vita un 42enne di Sansepolcro. Non ce l’ha fatta nemmeno il compagno di scalata, un 56 ennne di Roma
TERAMO. Due alpinisti esperti sono morti ieri (24 settembre) nel corso di una arrampicata sul Gran Sasso, caduti probabilmente a causa del rapido cambiamento delle condizioni meteo nell'area, con raffiche di vento e pioggia: si tratta di Marco Paccosi, 43 anni, di Sansepolcro (Arezzo), e di Luca Iani, 56 anni, residente a Roma. I corpi dei due sono stati recuperati nel pomeriggio di oggi dal Soccorso Alpino e Speleologico abruzzese, dopo essere stati individuati in mattinata grazie all'intervento dell'elisoccorso del 118 arrivato dall'Aquila.
I due alpinisti ieri mattina avevano raggiunto l'Abruzzo per un'arrampicata sul Gran Sasso, attraverso la Via alpinistica Intermesoli, ma in serata non sono rientrati a casa: intorno alle 23 il Soccorso Alpino e Speleologico abruzzese è stato attivato dal numero unico del Lazio per i dispersi, contattato dalla moglie di Iani, allarmata dal fatto che il marito non fosse tornato a casa e non rispondesse al cellulare. La Prefettura di Teramo ha subito attivato il protocollo dei soccorsi in montagna e ha allertato il Soccorso Alpino e Speleologico: sono partite delle squadre di terra dalla stazione di Teramo, che hanno ritrovato le macchine dei due alpinisti in prossimità della base per Intermesoli e malgrado il maltempo, hanno raggiunto la base della parete, senza però riuscire ad individuare i due escursionisti. Stamani l'elisoccorso con a bordo i tecnici del Soccorso Alpino ha sorvolato la zona e in
prossimità della parete est di Pizzo Intermesoli, in fondo ad un canale, ha avvistato i due corpi. I soccorritori hanno allertato la Prefettura e hanno ottenuto dal magistrato il nulla osta per il recupero dei due alpinisti.
Secondo la guida alpina dell'Aquila, Agostino Cittadini, scalatore da oltre 35 anni e grande conoscitore del Gran Sasso, tra le ipotesi della tragedia potrebbe esserci il cedimento
dell'ancoraggio. "Non ho notizie dirette sulle cause della tragedia - ha commentato - so che non si tratta di gente inesperta, ma di conoscitori della montagna, una ipotesi potrebbe essere il cedimento dell'ancoraggio dove erano in sosta, visto che i due sfortunati scalatori sono precipitati entrambi. Ma sono valutazioni che non troveranno mai conferma, perché in questi casi non è prassi fare indagini, peraltro molto difficili. Solo loro possono sapere".
"Sono situazioni tragiche che purtroppo possono capitare - ha aggiunto Cittadini - non si dovrebbero verificare, ma accadono anche a coloro che fanno alpinismo e verificano con razionalità i comportamenti. Sono rischi oggettivi: a mio avviso non c'entra il maltempo o l'improvviso cambiamento climatico. Erano scalatori non improvvisati, gente esperta, non credo che la tragedia sia dovuta alla inesperienza. È stata una fatalità causata da cattive valutazioni", ha sottolineato Cittadini che tra le altre cose ha al suo attivo l'apertura di una via nuova in Pakistan dedicata a due amici morti in montagna, Stefano Imperatori e Alberto Bianchetti.