La Nuova Sardegna

Giustizia

Fabrizio Corona assolto dall’accusa di evasione fiscale per i 2,6 milioni nascosti nel suo controsoffitto

Fabrizio Corona assolto dall’accusa di evasione fiscale per i 2,6 milioni nascosti nel suo controsoffitto

Per i giudici il fatto non sussiste. L’avvocato: «Tra tutti i processi che ha subito Fabrizio, questo è il più insensato”

30 settembre 2022
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Milano. Il giudice monocratico di Milano Andrea Ghinetti ha assolto "perché il fatto non sussiste" Fabrizio Corona dall'accusa di omessa dichiarazione dei redditi per i 1,8 milioni di euro custoditi nel contro soffitto del suo appartamento e in due cassette di sicurezza in Austria. In particolare, l'accusa aveva contestato a Corona il fatto che negli anni 2014 e 2015 le tasse pari a oltre 500mila euro su quegli introiti non fossero state pagate dal lui personalmente ma dalla sua società. Lo stesso pm Maurizio Ascione nel corsi della scorsa udienza aveva chiesto l'assoluzione per Corona, assistito dall'avvocato Cristina Morrone e dall'avvocato Ivano Chiesa.

"Di tutti i processi insensati affrontati da Fabrizio Corona, questo è il più insensato. Il processo è una pena, una sanzione, costa tempo, soldi e può causare malattie. Grazie a Dio io difendo un uomo sano, forte, robusto e intelligente che regge l'urto, però basta". È questo il commento dell'avvocato Ivano Chiesa, storico difensore di Fabrizio Corona, che è stato assolto con formula piena per omessa dichiarazione dei redditi in relazione agli 1,8 milioni trovati nel controsoffitto della sua casa.

Per l'accusa, Corona avrebbe dovuto pagare le tasse nel 2014 e nel 2015 su quella somma di denaro in qualità dio persona fisica e non attraverso la sua società, come invece aveva fatto. Il giudice Andrea Ghinetti, invece, lo ha assolto perché il fatto non sussiste. "Una persona paga le tasse una volta e gli chiedono di farlo nuovamente, contestando il fatto che non abbia dichiarato quei redditi - ha aggiunto il legale - . L'Italia ha un sistema fiscale impazzito e le ricostruzioni che fa l'Agenzia delle Entrate sono cervellotiche e generano questo tipo di cortocircuiti. Ad una persona normale - ha concluso - rischia di venire un infarto. Adesso chi paga? A chi chiediamo i danni per questo processo ingiusto?"

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