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Mafia

Messina Denaro, le rivelazioni-choc del pentito: «La cattura? Una messa in scena»

Messina Denaro, le rivelazioni-choc del pentito: «La cattura? Una messa in scena»

Secondo Gaspare Mutolo «i covi sono stati sapientemente ripuliti. Hanno trovato solo ciò che lui voleva si trovasse»

27 gennaio 2023
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PALERMO. L'arresto del boss Matteo Messina Denaro «è stata una messa in scena» e il covo «è stato sapientemente ripulito prima dell'arrivo dei carabinieri», tanto è vero che alla fine «gli investigatori hanno trovato solo quello che lui voleva si trovasse, cioè poca roba. Mica hanno trovato l'agenda rossa di Paolo Borsellino...». La cattura del capomafia? «Il risultato di un accordo».

Ne è convinto lo storico pentito di mafia Gaspare Mutolo, ex picciotto di Cosa nostra, che in una intervista esclusiva all'Adnkronos parla degli sviluppi dell'arresto della ex primula rossa Matteo Messina Denaro. Ventidue omicidi, guardaspalle del boss palermitano Rosario Riccobono, killer ed autista del capo dei capi corleonese, il sanguinario Totò Riina, Gaspare Mutolo nel 1991 decise di collaborare con i giudici Giovanni Falcone prima e Paolo Borsellino dopo. Dalla sua residenza segreta, dove vive sotto protezione, Gaspare Mutolo parla di Messina Denaro e del futuro di Cosa nostra. Mutolo si dice «stupito» anche delle modalità di arresto del boss. «Quando arrestano dei boss – ha spiegato – c'è tutto un altro clima. Armi alla mano, confusione. Qui invece è accaduto tutto in tranquillità, e questo fa pensare». «La cattura è avvenuta con una calma che sembrava una pacificazione, io ricordo che nelle catture di questi latitanti, c'è sempre stato un movimento particolare. Mentre per Messina Denaro e per lo spessore criminale che lo ha contraddistinto in quanto imputato nelle stragi e non solo, è sembrata più che altro una messa in scena. Basta vedere le immagini in tv. Insomma, una cattura programmata, per il quieto vivere di quel momento».

Ma cosa intende Mutolo quando parla di quieto vivere? «I carabinieri erano tranquilli forse perché c'era un accordo. Mi spiego: un personaggio del genere cammina solo con la “scorta”, con i guardaspalle. Mentre lui era solo con una sola persona accanto. Questo mi lascia un po' perplesso. Insomma, per me è stata una cattura programmata, perché ci sono altri interessi».

Mutolo ha parlato della «possibilità di una trattativa». «C'è stata, e ci sarà sempre una trattativa tra Stato e mafia – spiega il collaboratore di giustizia –. In questo arresto non ho visto turbolenza, come in altri arresti, c'era tranquillità, lo ripeto. Non c'era alcuna sorpresa. Anche l'esultanza dei carabinieri non era evidente». Poi, il pentito ha parlato dei covi ritrovati a Campobello di Mazara. «Non hanno trovato documenti importanti. Quindi, hanno fatto sparire tutto. Hanno fatto trovare quello che lui ha voluto fare trovare, come il Viagra, i soldi, gli scontrini, i libri su Putin e Hitler, ma non c'era un documento serio».

Per Gaspare Mutolo «tutti a Campobello di Mazara sapevano che fosse lui, almeno l'80 per cento delle persone lo sapeva. Io, quando sono stato latitante e stavo a 300 metri da casa mia, in zona lo sapevano tutti. Figuriamoci se non lo sapevano i vicini di Messina Denaro...».

Ma ora cosa succede in Cosa nostra? «Niente – ha concluso Mutolo –. Qualcuno apprezzerà il suo gesto di resa per far capire al governo che la mafia è cambiata».l
 

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