La Nuova Sardegna

Economia

L’inflazione sale come non mai negli ultimi 40 anni: in Europa è a due cifre

di Maria Gabriella Giannice
L’inflazione sale come non mai negli ultimi 40 anni: in Europa è a due cifre

Il commissario europeo per l'Economia Gentiloni avverte: «Bisogna combatterla senza uccidere la crescita». Il peggio deve ancora arrivare: quando, come annunciato dall'Arera, le bollette della luce potrebbero andare alle stelle senza interventi del governo

30 settembre 2022
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ROMA. In Europa l'inflazione ha sfondato il muro del 10% mentre in Italia il carrello dei beni necessari schizza dell'11,1%, un livello che non si toccava dal 1983. Anche a settembre l'impennata dei prezzi è stata determinata dall'energia, che in Europa ha raggiunto il +40,8% contro il +38,6% di agosto. Gas, beni energetici, materie prime e alimentari, si confermano il mix esplosivo innescato dalla guerra, contro cui Bruxelles cerca rimedi prima dell'arrivo dell'inverno: l'accordo per contenere il prezzo del gas è il primo obiettivo, ma ancora non raggiunto. In Italia l'inflazione è ai livelli massimi dall'inizio degli anni Ottanta.

Secondo le ultime stime dell'Istat l'indice dei prezzi al consumo ha segnato un balzo di tre decimi di punto rispetto ad agosto, portando l'indice Nic vicino al 9% (esattamente +8,9%): sotto la media europea e meglio della Germania (+10%) o della Polonia (+17,2%) dunque, ma ben al di sopra della Francia che a invece si è accomodata su un +6,2%, in calo rispetto al mese precedente. "Contenere l'inflazione senza uccidere la crescita è la sfida comune", cinguetta verso la Bce il commissario europeo per l'Economia, Paolo Gentiloni, mentre il calo del prezzo del gas (a 189 euro al megawattora) favorisce la tenuta delle Borse europee tutte positive, compresa Piazza Affari che chiude a +1,6%. Bene anche lo spread, in calo sotto i 241 punti, in attesa del giudizio di Moody's che però potrebbe essere rimandato in attesa di valutare le linee economiche decise dal nuovo Governo. I dati dell'inflazione in Italia preoccupano molto i sindacati, le organizzazioni dei consumatori e le imprese, in particolare quelle della distribuzione grande e piccola e degli alimentari.

Per tutti il peggio deve ancora arrivare, e arriverà con l'inizio dell'anno quando, come annunciato ieri dall'Arera, le bollette della luce potrebbero andare alle stelle senza interventi del governo. Per non parlare del gas, per il quale a fine anno finisce il cosiddetto "mercato tutelato" se questo - come chiedono le organizzazioni dei consumatori - non verrà prorogato. Il bonus di 200 euro deciso dal governo Draghi come sussidio al pagamento delle bollette è stato un pannicello per le famiglie con reddito sotto i 12.000 euro (20.000 solo per chi ha 4 figli), ma «evidentemente non è sufficiente» e in più «non ha impedito la crescita generalizzata dei prezzi», ha affermato Giulio Romani della Cisl, chiedendo, insieme a Domenico Proietti della Uil «provvedimenti strutturali a livello nazionale ed europeo e misure anti speculazione».

La stangata calcolata dalle organizzazioni dei consumatori oscilla fra i 2.634 e i 2.956 euro l'anno a famiglia e avrà come primo effetto una forte contrazione dei consumi. Il calo della domanda delle famiglie avrà il suo impatto sul pil nella parte finale del 2022 e ormai non è più un tabù parlare di moderata recessione nel 2023 (Confcommercio, ma anche l'agenzia di rating Fitch) benché il Mef preveda ancora per il 2023 un incremento della crescita dello 0,6%. L'Istituto Prometeia intanto ha dovuto rivedere le sue previsioni sul pil dell'Italia, riducendo dall'1,9% allo 0,1% le stime di crescita nel 2023, proprio a causa di «gas e inflazione» che tagliano «di quasi due punti il pil italiano». L'istituto ha previsto che per risparmiare gli italiani ridurranno del 7% il consumo del gas. Le organizzazioni delle imprese, da Confcommercio a Federdistribuzione, temono il crollo dei consumi e chiedono, insieme ai consumatori, una riduzione dell'Iva almeno sul beni di prima necessità. 

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