La Nuova Sardegna

Cinema

«Se non ci sono più le star del cinema è colpa della Marvel», bufera sulle parole di Quentin Tarantino

di Alessandra Baldini
«Se non ci sono più le star del cinema è colpa della Marvel», bufera sulle parole di Quentin Tarantino

Con il cinema del brand, secondo il regista di Pulp Fiction, lo sguardo dello spettatore si è spostato dagli attori ai personaggi che interpretano: «Non odio quei film, sono irritato perché sono l’unico prodotto»

23 novembre 2022
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NEW YORK. «A Hollywood non ci sono più movie star e la colpa è della Marvel»: Quentin Tarantino si è attirato molti strali per il suo attacco ai film dei supereroi che non solo a suo avviso stanno snaturando il lavoro di chi crea cinema. Riecheggiando un commento di Jennifer Aniston, secondo cui nell'era TikTok «non ci sono più movie star, né glamour», il regista di Pulp Fiction ha attribuito alla «Marvelizzazione di Hollywood» la perdita di stelle di prima grandezza: «Parte della “Marvelizzazione di Hollywood” è che hai attori che diventano famosi interpretando questi personaggi. Ma non diventano “movie stars”. Captain America è la star, non Chris Evans. O Thor è la star. Sono i personaggi del franchise ad essere le star».

Parlando con il podcast di Tom Segura "2 Bears, 1 Cave" sulla piattaforma Mediaite, Tarantino ha precisato che «non odia» i film Marvel: è solo irritato perché sono l'unico prodotto a cui Hollywood sembra essere interessato negli ultimi anni. Una tesi che vede il regista di "Kill Bill” in linea con Martin Scorsese che tre anni fa, all'uscita di "Irishman” su Netflix perché non aveva trovato uno studio disposto a distribuirlo nelle sale, fu “crocifisso” per aver affermato che i film dei supereroi non sono vero cinema. Anzi, hanno la colpa di "aver soffocato il cinema d'autore". Inevitabile dunque che anche l'uscita di Tarantino abbia scatenato polemiche.

Simu Liu, star del film Marvel 2021 "Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings”, ha commentato che «se i guardiani di quel che si fa a Hollywood fossero solo Tarantino e Scorsese, io non avrei mai girato un film da oltre 400 milioni di dollari di incassi». Liu si è detto "ammirato del genio" dei due cineasti, ma ha aggiunto che «la cosiddetta epoca d'oro di Hollywood era bianca che più bianca non si può».

L'attore, che è canadese ma è nato in Cina, si è detto dunque "orgoglioso" per aver lavorato con uno studio che «ha fatto importanti sforzi per migliorare la diversità sullo schermo, creando eroi capaci di ispirare persone di tutte le comunità». Non è la prima volta che Tarantino critica l'universo Marvel: ai primi di novembre aveva affermato che lui non ne avrebbe mai diretto uno, dal momento che «devi essere un mercenario per girarli, e io non sono un mercenario. Non sono in cerca di lavoro».

Quentin ha annunciato tempo fa che il suo decimo film, che è ancora lontano dall'essere girato, sarà l'ultimo. E qualche giorno fa ha confidato alla Cnn che «non ha alcuna fretta» di cominciare.

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