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Spari in una sinagoga di Gerusalemme, un attacco di Hamas: almeno otto morti. Festeggiamenti a Gaza – Video

Spari in una sinagoga di Gerusalemme, un attacco di Hamas: almeno otto morti. Festeggiamenti a Gaza – Video

Almeno dieci i feriti nella parte Est della città, un uomo, palestinese secondo la polizia, ha aperto il fuoco nel quartiere di Neve Yaakov. È stato ucciso dalla polizia

27 gennaio 2023
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ROMA. È di almeno otto morti il bilancio della sparatoria avvenuta a Gerusalemme Est. Un uomo armato ha aperto il fuoco vicino a una sinagoga a Gerusalemme est, nel quartiere di Neve Yaakov. L’aggressore – che secondo la polizia è palestinese – ha ferito 10 persone prima di essere colpito a sua volta e ucciso, come riferito alla polizia e dai medici israeliani. Alcuni dei feriti sono in condizioni critiche.

Secondo le ricostruzioni, l’aggressore ha aperto il fuoco sulle persone che uscivano dalla sinagoga dopo la preghiera del venerdì sera. La polizia sta perlustrando la zona alla ricerca di possibili complici.

«Abbiamo visto una donna e quattro uomini a terra sulla strada. Hanno riportato ferite da arma da fuoco e non davano segni di vita, il loro decesso è stato confermato immediatamente», ha detto un medico del servizio ambulanze, Fadi Dekidek.

A Jenin e in altre città arabe in tutto lo stato di Israele, in reazione all'attentato, si è assistito a festeggiamenti, con fuochi d'artificio e spari in aria. Alcuni palestinesi hanno definito quanto accaduto una rappresaglia per l'incidente avvenuto a Jenin il giorno prima.

«È una risposta al crimine condotto dall'occupazione a Jenin e una risposta naturale alle azioni criminali dell'occupazione», così si è espresso il portavoce di Hamas Hazem Qassem sull'attentato contro una sinagoga a Gerusalemme Est. Anche la Jihad islamica ha elogiato l'attacco, senza tuttavia rivendicarne la responsabilità.

Le autorità israeliane hanno identificato l'autore dell'attentato a Gerusalemme. Secondo il sito del Jerusalem Post, si tratta del 21enne palestinese Alkam Khairi, residente nel campo profughi di Shuafat.

Il giovane, che non aveva precedenti per terrorismo, ha prima aperto il fuoco contro i fedeli che si trovavano all'interno della sinagoga di Ateret Avraham per la preghiera del venerdì sera e poi avrebbe iniziato a inseguire le persone che cercavano di scappare. Ha quindi tentato di fuggire dalla scena in auto e ha sparato in direzione degli agenti della polizia israeliana. Gli agenti hanno risposto al fuoco e lo hanno ucciso.

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