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Governo, Meloni avverte: «Punto ai 5 anni, no a bastoni fra le ruote». Poi cita Garibaldi: «Qui si fa l’Italia o si muore»

Governo, Meloni avverte: «Punto ai 5 anni, no a bastoni fra le ruote». Poi cita Garibaldi: «Qui si fa l’Italia o si muore»

Il discorso della premier alla manifestazione elettorale “Pronti, candidati al via”, organizzata da Fdi a Milano a sostegno di Attilio Fontana: «Vogliamo portare a casa risultati, il resto non ci interessa...»

14 gennaio 2023
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ROMA. «Noi vogliamo portare a casa i risultati, tutto il resto non ci interessa...». Dal suo ufficio di palazzo Chigi Giorgia Meloni parla in video collegamento con la manifestazione elettorale “Pronti, candidati al via”, organizzata da Fdi a Milano a sostegno di Attilio Fontana per il bis in Lombardia. Il premier riconosce le «difficoltà» dell'attuale momento storico, dalla pandemia alla crisi energetica dovuta al conflitto in Ucraina, e cita Giuseppe Garibaldi per assicurare il suo massimo impegno per il «bene'» dei cittadini innanzitutto: «Ricordo quella fase attribuita a Garibaldi, “qui si fa l'Italia o si muore”. Ecco, io la penso così dal punto di vista politico chiaramente...».

La leader promette «serietà nel mantenere gli impegni presi» e si dice determinata ad andare avanti per la sua strada pur di raggiungere gli obiettivi di governo dandosi un orizzonte preciso: l'intera legislatura. Da qui la stoccata all'opposizione e, nello stesso tempo, l'appello ai suoi alleati, Lega e Fi, che suona come un vero e proprio monito a non ostacolare il percorso, anche di riforme, che l'esecutivo intende realizzare da qui a 5 anni. «Voglio dire a voi italiani una cosa sola: non c'è giorno, non c'è ora, non c'è un minuto in cui non mettiamo tutto noi stessi in questa avventura che è solo agli inizi... I vostri problemi, sono i nostr». Questo, assicura il presidente del Consiglio, «è l'impegno più importante che ci vogliamo prendere perché faremo quel che va fatto. Lo faremo con la serietà, con la dedizione, il coraggio e la determinazione con cui va fatto. E faremo quello che consideriamo giusto in coscienza perché alla fine a me interessa sapere quali saranno i dati macroeconomici di questa Nazione tra cinque anni».

Tra 5 anni, chiarisce, «mi interesserà sapere quali sono i dati sulla natalità, sul salario medio, sulla nostra produttività ed export e sulla possibilità dei nostri giovani di avere un posto adeguato alle loro aspettative. È questo quello che guardo e guarderò ma -avverte Meloni rivolta anche a Matteo Salvini e Silvio Berlusconi- per poter guardare quei risultati servono 5 anni di lavoro e io spero - e sono certa- che avremo quei 5 anni, nonostante i tentativi diciamo di gran buona parte dell'opposizione e non solamente dell'opposizione, di fare qualsiasi cosa per mettere il bastone tra le ruote. È normale, l'opposizione fa il suo lavoro ed è giusto che sia così. Ma l'importante -rimarca con una nuova raccomandazione ai partner della sua coalizione- è che anche noi si faccia il nostro. Noi siamo al governo della Nazione e il compito del governo è decidere e portare a casa gli impegni assunti». Questo, conclude dopo un intervento di oltre 20 minuti, «è il modo con il quale affrontiamo questa avventura e so che la stessa cosa vale per Fontana, perché lo ha dimostrato già nei 5 anni scorsi...». 

Nel suo discorso a braccio Meloni rivendica quanto fatto fino ad ora e difende il lavoro della squadra di governo,approfittando del calo dello spread: «Da ottobre lo spread è calato a 182. La Borsa è andata più che bene. La differenza la fa la serietà, la determinazione, di questo governo che non ha padroni e non dobbiamo dire grazie a nessuno. Dobbiamo tornare a essere padroni del nostro destino», anche sull'energia. «Noi rispondiamo solo al popolo». «Quello che avremo davanti -mette in guardia il premier- sarà un periodo complesso ma questo scenario carico di crisi non deve impedirci di guardare il futuro con ottimismo. Dobbiamo passare dalla gestione della crisi a pensare in grande, avere il coraggio per il lungo periodo». Ci saranno «momenti difficili», insiste, ma «alla fine di questo periodo sono convinta in cuor mio che l'Italia sarà meglio di come l'abbiamo trovata».

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