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Governo, i primi 100 giorni di Meloni: «L’Italia è più solida di quanto si voglia far credere»

di Giuseppe Recchia
Governo, i primi 100 giorni di Meloni: «L’Italia è più solida di quanto si voglia far credere»

Con il consueto appuntamento con gli Appunti di Giorgia la premier traccia una linea sui tre mesi di incarico: «Questa Nazione ce la farà»

29 gennaio 2023
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ROMA. La batteria del centrodestra, e in particolare di FdI, per celebrare positivamente i 100 giorni al governo parte dal mattino. Ma la premier Giorgia Meloni sceglie il basso profilo. È passata da poco l'ora di pranzo quando si collega sui suoi canali social per l'appuntamento con gli appunti di Giorgia.

«Il bilancio di questa maratona, che non sono cento metri, io lo voglio tirare alla fine di questo percorso», dice, perché «le risposte strutturali, che non siano degli spot, richiedono lavoro e precisione. Ho visto governi che avevano necessità di comunicare ogni giorno iniziative diverse che non erano soluzioni».

Tuttavia, la presidente del Consiglio non rinuncia a rivendicare alcuni risultati. «Se volessi misurare l'andamento dell'economia come è stata misurata negli ultimi anni, con lo spread che è stato il grande metro di giudizio sullo stato dell'economia italiana, dovrei dire che lo spread negli ultimi cento giorni è sceso da 236 a 175 punti base, la borsa ha registrato un aumento del 20%, la Banca d'Italia stima che nel secondo semestre del 2023 l'economia italiana sarà in netta ripresa e questa ripresa si stabilizzerà nel 2024 e nel 2025, e che l'inflazione tornerà a livelli accettabili», sottolinea.

Tutti dati che, pur in un «contesto molto difficile, forse la congiuntura economica peggiore dal dopoguerra», la fanno essere «ottimista anche se molti parlano di situazione catastrofica», perché «l'Italia è più solida di quanto si voglia far credere». Per questo «il governo continuerà a mettercela tutta», assicura Meloni, e «questa nazione ce la farà».

Certamente alla premier non sfuggono alcuni importanti nodi da sciogliere, a partire dalla riforma della giustizia, ma si mostra sicura: «Il ministro Nordio è impegnato a lavorare su riforma ampia e seria della giustizia che possa garantire tempi celeri ma dia anche massima garanzia che quando vieni dichiarato colpevole sconti la pena», afferma, chiedendo una stretta «in particolare sui reati più percepiti, come spaccio di droga, furti in appartamento, rapine, troppo speso non perseguiti in passato».

Altro tema caldo è quello dei migranti, su cui Meloni rivendica gli accordi siglati ieri in Libia contro i flussi irregolari e annuncia che "prima del Consiglio europeo" sul tema «sarò in alcune delle principali capitali europee per sostenere la posizione dell'Italia e convincere le principali nazioni ad aiutarci sulla rotta del Mediterraneo centrale a fare dei passi in avanti».

Anche gli alleati di governo esprimono soddisfazione per i primi 100 giorni alla guida del Paese. Il giudizio è «senz'altro positivo» per il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani che, interpellato da LaPresse, individua i passaggi più significativi: "La liberazione di Alessia Piperno, l'arresto di Matteo Messina Denaro, l'aumento delle pensioni minime".

Per il coordinatore nazionale di FI "la maggioranza è formata da forze politiche che collaborano lealmente" e "ognuno dà il suo contributo", ma "Silvio Berlusconi è il fondatore del centrodestra ed è un punto cardine della coalizione che guida l'Italia". E proprio Berlusconi traccia un bilancio "positivo", pur avvisando che "gli obiettivi della nostra coalizione e del Governo riguardano l'intera legislatura". Perentorio anche l'altro vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini: "Lavoreremo d'amore e d'accordo per cinque anni, senza litigi o disaccordi. Ognuno manterrà la parola data e alla fine della legislatura avremo una repubblica federale e presidenziale, più moderna, efficiente e meritocratica". Un attacco diretto arriva invece dal leader della Cgil, Maurizio Landini: "Questo governo spacca il Paese, pensa di poter cambiare la Costituzione a colpi di maggioranza" e vuole tornare "alle gabbie salariali", osserva, e "l'autonomia è una scelta sciagurata perché divide il nostro Paese e non supera né il divario territoriale né le disuguaglianze. E quindi è pericolosa".

Tra i leader dell'opposizione, invece, l'unico a tracciare un bilancio dell'operato del governo è il segretario di Più Europa Benedetto Della Vedova: "Nei primi cento giorni di Governo, tutto sommato deludenti, Meloni ha fatto sostanzialmente l'opposto di quanto promesso negli ultimi dieci anni di propaganda e demagogia". gir

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