Rapina ai portavalori in Toscana, il procuratore: «Seguita da subito la pista sarda, indagine all'antica per arrivare alla banda»
Maurizio Agnello: «Complimenti ai carabinieri. Lo Stato c’è ed è sempre con la guardia alta contro questo tipo di criminalità»
Livorno Nel corso della conferenza stampa di illustrazione dell’Operazione Drago, che ha portato all’esecuzione di 11 custodie cautelari in carcere per l’assalto al portavalori in Toscana, il procuratore capo di Livorno Maurizio Agnello ha detto: «Le immagini girate dai cittadini e che hanno avuto un notevole risalto mediatico sono state il primo step di una indagine rapidissima – ha detto Agnello – ed è una indagine quasi all’antica, in cui le intercettazioni hanno avuto una importanza marginale, non che non siano utili per questo tipo di attività. Ma a partire dai quei video consegnati dai privati ai carabinieri si è sviluppata l’attività con perquisizioni, esame dei tabulati, esame di videoriprese fatte in altre ambiente che ci hanno consentito di ricostruire in maniera certosina la dinamica dell’evento, ma soprattutto l’attività preparatoria all’assalto, fatto in maniera, consentitemi di dire, eclatante, tracotante. Perché si è fermata una intera strada statale, dato fuoco a due furgoni blindati, esplosi diversi colpi di armi da guerra. L’esame dell’audio in cui si sentiva che si trattava di persone sarde dalla forte cadenza».
Il procuratore Agnello ha poi fatto i complimenti all’Arma dei carabinieri. «Non è retorica, ma devo fare i complimenti all’arma dei carabinieri per aver ottenuto un risultato straordinario in tempi brevissimi. Dimostrazione che lo Stato c’è, siamo sempre in guardia e terremo sempre alta la guardia contro questo genere di criminalità».