Pediatri, a Nuoro ne arrivano tre ma in periferia 32 paesi sono scoperti
Ecco tutti i comuni in cui il medico dei piccoli non c’è
Nuoro Una pediatra insediatasi di recente, un’altra in arrivo il 14 giugno, una terza, invece, già in servizio da tempo. E un risultato che non si vedeva da anni: a Nuoro città grazie ai tre professionisti del settore infanzia c’è posto non solo per i bimbi in lista d’attesa ma anche di più. Sembrerebbe tutto risolto, dunque, sul fronte pediatri nel territorio dell’Asl, se non fosse che, scavando tra dati, paesi, accordi e trasferimenti, si scopre che se Nuoro ride finalmente dopo tanto, la periferia, invece, piange. Perché le nuove regole per calcolare la carenza pediatrica finiscono per privilegiare in qualche modo solo il capoluogo, mentre alla fine dei giochi lasciano scoperti tanti centri più piccoli.
Ed è il caso del Nuorese dove le sedi scoperte, ovvero i gruppi di paesi senza pediatra, sono sette che corrispondono ad altrettanti “ambiti” dell’Asl per un totale di 32 centri dove il medico specializzato nell’infanzia manca come l’aria. Sono Mamoiada, Orgosolo, Fonni, Gavoi, Lodine, Ollolai, Birori, Borore, Dualchi, Macomer, Noragugume, Sindia, Lodè, Posada, Torpè, Irgoli, Galtellì, Loculi, Onifai, Austis, Ortueri, Ovodda, Sorgono, Teti, Tiana, Tonara, Aritzo, Atzara, Belvì, Desulo, Gadoni, Meana sardo.
«La coperta è sempre la stessa e non basta per tutti»: Anna Mulas, pediatra di lunga esperienza, e rappresentante provinciale del sindacato Fimp, non nasconde l’amarezza. Perché da un lato, dice, non si può non essere soddisfatti del risultato di Nuoro, ma dall’altra non si può non vedere come, di contro, la situazione dei paesi sia peggiorata. E racconta che all’origine di tutto vi sia stata la nuova modalità di individuare le sedi carenti. «Calcolare la carenza pediatrica – precisa – sulla base di tutti i bambini 0-6 anni più il 70 per cento dei bambini 7-14 anni (che quindi possono essere seguiti anche dal medico di medicina generale) è un modo sbagliato di calcolare la reale carenza e quindi si rischia di individuare nuove sedi carenti che in realtà sono “fantasma”. Tant’è che il nuovo calcolo favorirà solo i grossi centri dove si sono individuate nuove sedi carenti che risultano molto appetibili rispetto alle periferie».
Prima della pubblicazione delle nuove sedi carenti, aggiunge ancora la pediatra, «le Asl sono state invitate dalla Regione a favorire la mobilità intra-aziendale e solo dopo gli spostamenti interni eventualmente richiesti dai pediatri in servizio, saranno pubblicate le sedi rimaste disponibili. Questi calcoli hanno determinato tre sedi nell’ambito di Nuoro città». Tre sedi coperte subito, anche perché storicamente i posti rimasti liberi nei centri più grossi sono sempre quelli più richiesti e appetibili. Una sede, in realtà, era già occupata dalla pediatra Zichera, mentre nelle altre due, con la mobilità intra-aziendale, sono arrivate o stanno per arrivare le pediatre che prima coprivano l’ambito di Irgoli-Galtellì-Loculi e Onifai (pediatra Gianfranca Carboni), e l’ambito di Lodè-Posada e Torpè (pediatra Carmen Fadda). E con il nuovo accordo per la pediatria, tra l’altro, spiega la sindacalista, «il massimale di ogni pediatra è salito da 880 a 1000 bambini, e considerando che nell’ambito di Nuoro i bambini al 31 dicembre scorso da 0 a 14 anni sono 2766 possiamo dire che la situazione a Nuoro con tre pediatre è risolta».
Ma le pediatre arrivate a Nuoro, precisa il sindacato, non sono frutto di nuove assunzioni o incarichi, ma «di spostamenti interni che hanno lasciato scoperti ambiti che si aggiungono agli altri che ormai da anni non sono più coperti e che ora vanno banditi sperando che non vadano nuovamente deserti. È una piccola coperta che se sposti per coprirti le spalle vedrai scoprirti i piedi. Gli ambiti 11 e 13 risultano adesso scoperti di assistenza pediatrica e le pediatre che si sono spostate lasciano oltre 800 pazienti a testa. Ad oggi risultano sette le sedi scoperte.
La Asl continuerà a chiederne la pubblicazione ma per la carenza di pediatri e per la scarsa attrattività delle sedi periferiche disagiate sarà difficile che vengano coperte. I bambini di questi ambiti carenti possono chiedere di essere iscritti ai pediatri degli altri ambiti di tutta la Asl fino al raggiungimento del massimale di 1000 per pediatra (oltre a questo numero possono essere iscritti i fratellini e i ragazzi sopra i 14anni che scelgono di stare con il pediatra fino a 16 anni), ovviamente dovranno spostarsi verso il pediatra che hanno scelto e che aveva disponibilità. Anche in altre province le città hanno nuove sedi (sempre calcolate in sovrannumero rispetto alla realtà) e anche lì si vedrà come lo spostamento di pediatri in città lascerà deserte le periferie e in pochi anni produrrà pediatri in città con un numero di assistiti non sufficiente a garantire uno stipendio decoroso».
