Comunali 2025, ecco i programmi degli aspiranti sindaci per il futuro di Pratosardo
I temi e i progetti delle forze politiche per la rinascita dell’area industriale
Nuoro Se c’è un tema che scalda i cuori e accende i ragionamenti più a lungo termine in questa campagna elettorale, attraverso la quale tutte le forze politiche in campo si giocano la vittoria delle imminenti elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno, questo è proprio quello legato al futuro e alla definitiva riqualificazione della zona industriale di Pratosardo. Se il tema è molto più caldo rispetto al recente passato, il merito è senz’altro di uno dei colpi di coda dell’amministrazione civica guidata da Andrea Soddu che, attraverso il voto favorevole del consiglio comunale, aveva gettato le basi per il trasferimento di competenze sull’area industriale, dalla Regione direttamente al Comune.
Una scelta di cuore, ma soprattutto di campo, questa, fatta per porre rimedio a una situazione annosa di degrado, non solo urbanistico sia chiaro, alimentata dalla presenza di un consorzio industriale commissariato ormai dal 2008, ossia da 17 lunghi anni. Anche chi si appresta a voler governare la città nel prossimo quinquennio, di fatto, pensa ancora che sia il Comune a doversi fare carico dell’area industriale. Ovviamente non prima, però, che la Regione, a sua volta, si sia fatta carico delle situazioni debitorie ancora in essere, che, se non ripianate prima del definitivo passaggio di consegne, andrebbero a gravare sul bilancio del Comune di Nuoro in maniera significativa.
L’idea di fondo per superare definitivamente la situazione incancrenita di Pratosardo, resta quella legata alla nascita di un nuovo soggetto giuridico che veda il Comune come capofila, ma, eventualmente, anche la compartecipazione della Provincia e quella del consorzio. Non di quello industriale, naturalmente, ma di quello creato dagli operatori dell’area. A differenza della politica che auspica e progetta, gli operatori, dal canto loro, hanno già studiato un progetto ben preciso per il futuro della zona industriale.
Un progetto che prevede delle linee guida già comunicate, anche attraverso degli incontri pubblici, alle coalizioni e alle mono liste in campo per le amministrative. Tra gli obbiettivi dichiarati da chi da tanti anni ha scelto di investire nell’area, c’è sicuramente quello di rendere Pratosardo una comunità energetica capace di produrre energia autonomamente tanto da renderla talmente autosufficiente da poter anche pensare di scambiarla con l’assetto urbano. C’è poi il sogno legato ai collegamenti. Su tutti quello con la strada statale 131 attraverso un nuovo svincolo. Pratosardo, infatti, è tutt’ora l’unica zona industriale dell’isola a non essere direttamente collegata all’asse viario extraurbano più importante. Ancora, un collegamento diretto con la città e la nascita di una nuova stazione ferroviaria. Tra gli obbiettivi a breve termine, c’è anche quello legato al definitivo spostamento del centro di compostaggio che rende l’aria di Pratosardo irrespirabile, ma anche la battaglia per la detassazione delle aziende, utile ad attratte soprattutto giovani investitori.