La Nuova Sardegna

Nuoro

L’inchiesta

Omicidio Marongiu e cattura di Sandro Arzu, la svolta dalle intercettazioni: CHE COSA SAPPIAMO

Omicidio Marongiu e cattura di Sandro Arzu, la svolta dalle intercettazioni: CHE COSA SAPPIAMO

Una partita di droga e le dichiarazioni di un trafficante, i retroscena della cattura dell’ex latitante

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Arzana Non solo telecamere, messaggi, cimici, incrocio di dati: a far imprimere la svolta decisiva che poi sarebbe approdata nei cinque fermi di indiziato di delitto per l’omicidio di Vincenzo Beniamino Marongiu, secondo gli investigatori sarebbero state le intercettazioni su una partita di droga pagata con banconote false, di un trafficante di droga della zona di Sestu. Un uomo che in passato, secondo le indagini, aveva fatto affari anche con Mino Marongiu. La procura distrettuale antimafia di Cagliari lo stava intercettando nell’ambito di una maxi inchiesta sul traffico di stupefacenti nella zona, e proprio in quella occasione l’uomo, originario di Sestu, aveva raccontato che, d’intesa con Marongiu, avesse acquistato cinque chili di cocaina purissima da una terza persona, e che aveva pagato quella droga con diverse banconote false. A quel punto, scoprendo che era in pericolo perché aveva truffato un altro spacciatore, gli inquirenti lo avevano convocato in caserma e gli avevano spiegato il rischio che stava correndo. Lui si era mostrato reticente, ma in seguito, sempre attraverso il pc e messaggi via internet, aveva vuotato il sacco, raccontando anche di Marongiu, che quest’ultimo si fosse creato molte inimicizie, dell’attentato subìto da Sandro Arzu e del fatto che Arzu lo attribuisse a Marongiu.

Ma non basta: il trafficante di droga, infatti, aveva commentato anche l’omicidio di Mino Marongiu, spiegandone anche l’origine, il movente: ovvero la truffa legata alla partita di droga acquistata con banconote false che avrebbe danneggiato pure Arzu. «Per un pacco che abbiamo fatto a Bari Sardo – scriveva – di cinque chili di cosa, ha detto “Se non paghi uno, pagate per l’altro», e ancora, riferendosi alla morte violenta di Marongiu, scriveva «L’hanno ammazzato! L’hanno ammazzato, a questo Vincenzo, che eravamo amici. L’hanno già ammazzato».

Il trafficante di Sestu, insomma, dopo il delitto Marongiu, temeva anche per se stesso, visto che aveva ammesso di essere coinvolto nella truffa della cocaina. E aggiungeva pure di temere Sandro Arzu, che in quel periodo – nell’autunno del 2024 – era ufficialmente latitante. E nel manifestare le sue paure, il trafficante di Sestu aveva pure ammesso di avere incontrato Sandro Arzu, quando per tutti era scomparso.

«Eja – scriveva – lo stanno già cercando. Di quel signore avevo paura io, viveva qui in Campidano, un paio di mesi, capito?». Da un’altra intercettazione successiva, invece, emerge che il trafficante di droga aveva incontrato colui che aveva ucciso Mino Marongiu, e che da quest’ultimo aveva ricevuto rassicurazioni circa il fatto che a lui, invece, non lo avrebbe toccato. «Quello che ha ammazzato zio l’ho incontrato io – scriveva – mi ha detto “Te lo dice zio, stai sereno. Sono incazzato con te e con ...». Stando alle indagini, il trafficante aveva parlato proprio con Sandro Arzu e quest’ultimo in ogni caso gli aveva chiesto di sollecitare un’altra persona perché saldasse un debito contratto con Arzu legato alla partita di droga. Infine, nelle stesse conversazioni intercettate, lo spacciatore di Sestu aveva anche aggiunto che Sandro Arzu gli avesse ribadito di essere sicuro di riuscire a mantenere la propria irreperibilità. «Mi ha detto “A me non mi vedrete mai nella faccia della terra, nessuno mi riconosce”. Sempre a cappellino ... come si toglie il cappellino fai proprio l’inchino». Ma non basta: il trafficante di Sestu, in altre conversazioni intercettate, aveva riferito a diverse sue conoscenze di aver appreso dallo stesso Sandro Arzu che quest’ultimo fosse il killer di Mino Marongiu. (v.g.)

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