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Porto Cervo, la protesta: «Il porto vecchio svilito da rumori, musica ad alto volume e cafonate»

Claudio Inconis
Porto Cervo, la protesta: «Il porto vecchio svilito da rumori, musica ad alto volume e cafonate»

Le lamentele di alcuni consorziati: «Vogliamo quiete, non una Rsa»

25 agosto 2022
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Porto Cervo. Un paradiso perduto a suon di campanello del trenino. Parla espressamente di gioiello maltrattato Alessandra Cicala Volpe, proprietaria di un’abitazione nella struttura della “Residenza sul porto”, che estenuata dall'assedio quotidiano alle strade del borgo smeraldino ha scritto al sindaco Roberto Ragnedda e al Consorzio Costa Smeralda per segnalare la situazione sempre più caotica che anima il Porto Vecchio. «Abbiamo comprato la nostra piccola casetta più o meno vent’anni fa ed era un vero paradiso in cui silenzio e pace contribuivano alla piena riuscita della nostra meritata vacanza estiva. Oggi non è più così: un piccolo porto turistico, uno tra i più importanti del mondo, assediato da camion per lo scarico e carico che senza nessuna preoccupazione lasciano dove capita il loro mezzo per scaricare l’ordine dei ristoranti».

Lavoratori, dunque, ma non solo. «Il trenino che imperterrito continua a passare e non si capisce perché in luogo abitato e residenziale con la sua fastidiosa campanellina strombazza per preannunciare il suo arrivo o la partenza più volte all’ora. E poi la musica notturna che, personalmente e a nome di tutti i residenti del mio condominio, subiamo dal ristorante greco, che ha mimetizzato casse altoparlanti nei vasi, rivolte verso l’esterno e non verso l’interno, e dalla pizzeria di Flavio Briatore che lancia canzoni napoletane a tutto volume fino alle 2 del mattino». La signora Cicala Volpe ripensa agli anni passati e alla differenza di gestione. «Penso non solo a noi della Residenza, ma anche alle “Case del Porto” e i proprietari insediati dalla nascita di Porto Cervo quando l’Aga Khan in persona si accertava che tutto fosse in ordine e silenzioso. Noi non abbiamo scelto questo posto per tutto questo, ma per la quiete. Certo, non siamo in una Residenza sanitaria assistenziale e non vogliamo ancora esserci ma esiste un limite a tutto».

Infine una richiesta forte d'intervento. «Intendiamo far riflettere sulla necessità di un cambiamento, il Porto vecchio è un gioiello pari al porto di Saint Tropez o Montecarlo e non può essere maltrattato in questo modo».
 

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