Dai sottovasi alle piscine: contro la febbre del Nilo a Olbia la corsa a evitare i ristagni d’acqua
Prescrizioni precise per singoli cittadini e comunità, lo scopo è eliminare le condizioni che favoriscono lo sviluppo delle larve di zanzara
Olbia Lotta contro la febbre del Nilo, la parola d’ordine è “evitare i ristagni di acqua”. Nell’ordinanza del sindaco Settimo Nizzi si indicano alcune alcune prescrizioni cui i cittadini devono attenersi.
L'ordinanza dispone che non siano abbandonati negli spazi aperti pubblici e privati oggetti e contenitori di qualsiasi natura e dimensione (copertoni, bottiglie, lattine, bidoni, barattoli, sottovasi, ecc.) nei quali possa raccogliersi acqua piovana stagnante in quanto potenziale sede di sviluppo delle larve di zanzare.
Per i contenitori o serbatoi non abbandonati, questi devono essere chiusi o coperti mediante coperchi o teli e, qualora non sia possibile, favorire il regolare ricambio di acqua o lo svuotamento settimanale per evitare lo sviluppo dei focolai di larve di zanzare nelle acque stagnanti. Ancora: bisogna svuotare le fontane e le piscine non in esercizio o comunque evitare il ristagno di acqua.
Poi: tenere sgombri i cortili e le aree aperte da erbacce, da sterpi e rifiuti di ogni genere, e sistemarli in modo da evitare il ristagno delle acque meteoriche o di qualsiasi altra provenienza. Nei cantieri bisogna sistemare il suolo in modo da evitare raccolta di acque.
Il sindaco raccomanda infine ai cittadini di utilizzare insetticidi e repellenti cutanei e, all'aperto, indossare indumenti di colore chiaro che coprano la maggior parte del corpo.