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Tribunale

Presunto stupro a casa Grillo: ricomincia il processo a Tempio, in aula anche la madre del giovane Ciro


	Il palazzo di giustizia di Tempio Pausania
Il palazzo di giustizia di Tempio Pausania

I tre ragazzi sono accusati di violenza sessuale e di violenza sessuale di gruppo, i fatti risalgono al luglio 2019

20 settembre 2022
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Tempio Pausania Sarà ancora un lungo processo quello che domani 21 settembre riprenderà a Tempio Pausania, dopo la pausa estiva, con l'audizione di nuovi testimoni indicati dalla Procura che accusa Ciro Grillo, figlio di Beppe, e tre suoi amici genovesi, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria di violenza sessuale e violenza sessuale di gruppo nei confronti di due ragazze. Violenze che si sarebbero consumate la notte tra il 16 e il 17 luglio 2019 nella villetta a schiera di proprietà della famiglia Grillo a Porto Cervo, in Costa Smeralda. Davanti alla corte presieduta da Marco Contu (a latere Nicola Bonante e Marcella Pinna), sfileranno nove testi, fra cui, la più attesa, Parvin Tadjk, moglie di Beppe Grillo e madre di Ciro.

Durante la fase delle indagini la donna, che la notte del presunto stupro dormiva nella casa accanto a quella dei ragazzi, aveva dichiarato agli inquirenti di non aver sentito o visto nulla di anomalo, né durante la nottata, né l'indomani mattina, nonostante avesse detto ai ragazzi "di tenere le finestre aperte". Gli altri testimoni del pm sono una domestica, un'amica vicina di casa, due farmacisti e i gestori e dipendenti di un bar: dovranno ricostruire quanto successo quella notte e nelle ore seguenti. Il dibattimento si tiene a porte chiuse per tutelare le vittime, le due studentesse, una italiana e l'altra italo-norvegese, che all'epoca dei fatti avevano 19 anni, come i quattro imputati. Le ragazze saranno sentite in una delle prossime udienze, in audizione protetta. La studentessa italo-norvegese, rientrata a Milano dopo la vacanza in Sardegna, aveva denunciato il fatto ai carabinieri della Compagnia Duomo, sostenendo di essere stata stuprata a turno dai quattro amici genovesi conosciuti al Billionaire.

La ragazza aveva raccontato come una serata di allegria si era trasformata in una nottata da incubo: dopo la discoteca, il trasferimento nella casa di Porto Cervo per concludere la nottata. Qui la ragazza ha denunciato di essere stata costretta a bere vodka, quindi stuprata prima dal solo Corsiglia e in un secondo momento anche dagli altri tre. Tutto ripreso con gli smartphone dai quattro amici. Video e foto che sono stati sequestrati e ammessi agli atti del processo insieme ai messaggi in chat scambiati fra loro e fra le due ragazze. La Procura accusa il gruppo di stupro anche nei confronti della seconda ragazza, oggetto di foto oscene scattate mentre lei dormiva su un divano. Tutti gli imputati, difesi dagli avvocati Enrico Grillo, Ernesto Monteverde, Sandro Vaccaro, Gennaro Velle, del Foro di Genova, Antonella Cuccureddu e Mariano Mameli del Foro di Sassari, si sono sempre dichiarati innocenti, sostenendo che i rapporti sessuali fossero consensuali. Un'innocenza cui non credono il procuratore Gregorio Capasso e gli avvocati di parte civile, Giulia Bongiorno, Vinicio Nardo e Fiammetta Di Stefano. 

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