La Nuova Sardegna

Olbia

Sanità

Olbia, prenotare risonanze e tac al Giovanni Paolo II? Impossibile, agende chiuse

Olbia, prenotare risonanze e tac al Giovanni Paolo II? Impossibile, agende chiuse

Radiologia blindata sino a gennaio: in città non c’è posto

27 novembre 2022
3 MINUTI DI LETTURA





Olbia Prenotare una tac o una risonanza magnetica al Giovanni Paolo II? Impossibile. Almeno per ora. Stesso discorso per ecografie, mammografie e moc. A chi ci ha tentato anche in queste settimane, gli operatori del Cup regionale hanno risposto sempre nello stesso modo. Le agende (non ci sono posti disponibili) sono state chiuse e verranno riaperte solo a gennaio. Quindi per riuscire a sottoporsi a un esame diagnostico (ovviamente le urgenze vengono garantite) bisogna mettersi in macchina e andare altrove. A un cittadino che doveva fare una risonanza e che si è rivolto al centro unico di prenotazione è stato proposto - era la migliore possibilità - di andare a Quartu Sant’Elena. Tempo di attesa? Un mese. E lui ha rifiutato. «Perché è assurdo che debba fare 300 chilometri e sopportare spese e disagi». Che cosa succederà il primo gennaio? Forse i più fortunati riusciranno a prenotare, ma chissà per quando.

Il personale del reparto di Radiologia di Olbia, con le liste di appuntamenti sature, fa tutto il possibile. Senza tregua. Ma il problema è sempre lo stesso. L’insufficienza di personale: prima mancavano i medici, ora a essere carente è il numero dei tecnici. Ma nonostante questo tutti i giorni vengono garantite tac e risonanze ai malati oncologici, ai ricoverati e a coloro che arrivano al pronto soccorso. Tutti gli altri devono aspettare. Per mesi.

«Il problema lo conosciamo ed è comune a tutta Italia. I fattori che hanno determinato l’allungamento delle liste di attesa sono tanti - sottolinea il direttore generale della Asl Gallura Marcello Acciaro -: a partire dal Covid che ha prolungato del doppio il tempo delle visite, duplicando di fatto le liste d’attesa. E poi: la cronica carenza di medici, con chiusura addirittura dei reparti, impatta anche sull’attività ambulatoriale. Senza medico, non si possono fare visite. Ma abbiamo anche pochi tecnici in Radiologia. Ne servono almeno il doppio e non si trovano. Inoltre è anche difficile prenotare al Cup. Su questi fronti stiamo portando avanti già da tempo iniziative di risoluzione dei problemi, anche se la soluzione è complessa».

Il lavoro per il potenziamento dei servizi passerà, spiega Acciaro, anche dalle nuove attrezzature: «Ne abbiamo acquisito diverse, tra le quali una Tac a La Maddalena e una Risonanza a Tempio. Abbiamo anche acquistato nuovi mammografi e doteremo le case comunità di un minimo di macchinari, soprattutto ecografi».

Il direttore generale della Asl Gallura ricorda infine che si sta procedendo «a una profonda attività di riorganizzazione territoriale. Ci siamo dati un anno massimo di tempo. Abbiamo avviato una sperimentazione già da maggio e stiamo lavorando per estenderla in tutto il territorio. Niente è semplice ed è chiaro a tutti, lo ribadisco, che il problema è nazionale, quindi anche sardo. Per questo abbiamo bisogno di tempo. Tra dodici mesi, quindi, potremo vedere se siamo riusciti a fare qualcosa di buono. Io ne sono certo». (s.p.)

In Primo Piano
L’industria delle vacanze

Tassa di soggiorno, per l’isola un tesoretto da 25 milioni di euro

Le nostre iniziative