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Tribunale

La Maddalena, minaccia la ex con un cacciavite: «Ti rompo il collo, ti ammazzo»

di Tiziana Simula
La Maddalena, minaccia la ex con un cacciavite: «Ti rompo il collo, ti ammazzo»

Scarcerato dopo tre mesi, ma dovrà restare lontano dall’isola e da tutto il territorio provinciale

26 aprile 2024
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La Maddalena Con un cacciavite aveva infierito prima sulla macchina della sua ex compagna, graffiando il cofano e le fiancate. Poi, si era accanito contro di lei con male parole, brandendo il cacciavite e minacciandola: «Ti rompo il collo, ti ammazzo...», urlava. Non si era fermato neppure davanti ai carabinieri che, nel frattempo, erano intervenuti. Per lui era scattato l’arresto. È accaduto il 26 gennaio scorso, e per tre mesi l’uomo è restato nel carcere di Bancali.

Qualche giorno fa, il gip del tribunale di Tempio, Alessandro Cossu, ha accolto l’istanza di scarcerazione presentata dal suo difensore, l’avvocato Giuseppe Onorato, e l’ha rimesso in libertà. Dovrà però stare lontano dall’isola di La Maddalena e da tutto il territorio provinciale (il gip ha disposto nei suoi confronti il divieto di dimora nell’ex provincia Olbia Tempio). L’uomo è accusato di atti persecutori, lesioni personali, danneggiamento e furto. Fatti che sarebbero stati commessi dal mese di settembre 2023 fino al giorno del suo arresto.

Minacce e aggressioni verbali, ma anche fisiche, sarebbero cominciate, secondo le accuse, già durante la convivenza, diventando sempre più pesanti tanto da costringere la donna a lasciare l’isola per un periodo a causa delle continue molestie subite. Al suo rientro, però, sarebbero ripresi pedinamenti, appostamenti e minacce. E non solo. Tra gli episodi contestati dalla Procura di Tempio, anche un’aggressione fisica che aveva provocato alla donna fratture alle costole ed ecchimosi al volto. L’uomo è accusato anche di danneggiamento per aver graffiato con un cacciavite il cofano e le fiancate della macchina della sua ex convivente. Una volta che saranno chiuse le indagini da parte della Procura, il difensore valuterà il ricorso a un rito alternativo.

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