La Nuova Sardegna

Olbia

Premio Fidapa

La città commemora Emanuela Loi, il ricordo della sorella Claudia: «Una ferita sempre aperta»

La città commemora Emanuela Loi, il ricordo della sorella Claudia: «Una ferita sempre aperta»

Il Premio intitolato all’agente sarda morta nella strage di via D’Amelio assegnato alla sovrintendente della polizia Loredana Flore

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Olbia «Per noi familiari è motivo di conforto sapere che la nostra cara Emanuela è entrata nel cuore di tutti. Con grande sofferenza partecipo a questi incontri. Ogni volta è come fare un salto nel passato e riaprire dolorose ferite, mai completamente cicatrizzate. È come tornare indietro di 33 anni, al momento in cui si è consumata la tragedia di mia sorella. Tutte le volte che mi invitano a qualche evento commemorativo, sono sempre titubante: vorrei stare rifugiata nella mia quotidianità. Ma non posso. Non posso lasciare che il sacrificio di mia sorella venga dimenticato e cada nel vuoto più profondo. Per questo partecipo e affronto questo mio combattimento interiore. È un debito che ho per mia sorella a cui ero tanto legata». Una grande commozione ha attraversato la sala convegni del museo archeologico nel momento in cui Claudia Loi, sorelle di Emanuela Loi, caduta in servizio nella strage di via D’Amelio in cui morirono il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta, ha ringraziato la Fidapa per il Premio nazionale Emanuela Loi. Una testimonianza toccante, quella di Claudia, che ha ricordato il suo profondo legame con la sorella, la dedizione e l’amore verso il suo lavoro cominciato quasi per gioco perché prima di entrare in polizia, Emanuela avrebbe voluto diventare maestra. «Era una ragazza gioiosa, i suoi colleghi la soprannominarono “raggio di sole”, forse anche per il suoi capelli chiari», ricorda ancora.

Il 19 luglio 1992, la strage di via D’Amelio. «Da quel momento la nostra vita è cambiata totalmente: non sentimenti di odio verso gli assassini hanno caratterizzato la nostra quotidianità, bensì un desiderio di memoria, di giustizia e di legalità», ha detto Claudia. Da allora il padre prima, e lei insieme ad altri familiari ora, portano avanti la memoria della giovane agente di polizia medaglia al valore. Il Premio nazionale Emanuela Loi, promosso con cadenza biennale dalla Fidapa Italy, distretto Sardegna, è stato assegnato a Loredana Flore, sovrintendente capo coordinatore della polizia di Stato in servizio a Olbia, indicata dal ministero degli Interni per particolari meriti e valore. Il questore di Sassari Filiberto Mastrapasqua e il vice questore di Olbia Raffaele Bracale hanno evidenziato il suo impegno soprattutto sul fronte dei minori e dei reati di genere. «Mi ha emozionato molto ricevere questo riconoscimento da un’associazione di donne ma soprattutto perché è intitolato ad Emanuela Loi, una collega che è morta, in servizio, proprio quando stavo aspettando la chiamata per partire a fare il corso in Polizia – dice Loredana Flore –. Ricordo che la sua morte mi aveva fatto riflettere molto sulla strada che stavo per intraprendere, ma mi aveva anche resa orgogliosa di essere donna, sarda e poliziotto come lei. Ringrazio tutti coloro, a partire dai miei superiori fino alla Fidapa, che mi hanno ritenuta meritevole del premio a lei intitolato, che corona una carriera per me ricca di soddisfazioni».

Ai lavori – aperti dalla presidente del distretto Sardegna, Giovanna Ledda e dalla presidente della sezione di Olbia, Isabella Simongini, e coordinati dal giornalista della Nuova Sardegna Marco Bittau – hanno partecipato anche la prefetta di Sassari Grazia La Fauci, il sindaco Settimo Nizzi, Francesca Broglia della Fondazione Sardegna e la presidente della sezione di Sestu della Fidapa, Michela Sedda. Il Premio è proseguito col convegno “Cyberbullismo e body shaming: conoscere per prevenire e contrastare”. A parlare del fenomeno sono stati Francesco Greco, primo dirigente del centro operativo cibernetica della polizia postale Sardegna, Michele Delogu, ispettore della polizia postale di Sassari, centro operativo sicurezza cibernetica, e l’avvocata Daniela Anesa Melis. È stato evidenziato come in questo drammatico fenomeno fortemente diffuso anche tra gli adolescenti, l’anello debole sia rappresentato dalle famiglie che non attuano il controllo necessario sui propri figli. La Fidapa ha premiato le scuole che hanno partecipato al concorso nazionale su questo tema: liceo artistico Melotti di Cantù, comprensivo Dante Alighieri di Selargius, comprensivo di Monastir, terzo circolo di Olbia, liceo artistico Dettori. Menzioni speciali: tecnico Panedda, artistico Melotti, comprensivo Sestu. Al termine dei lavori è stata deposta una corona di fiori ai piedi del monumento intitolato ad Emanuela Loi. (t.s.)

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