Il Mater Olbia riattiva la chirurgia bariatrica: cento interventi l’anno contro l’obesità patologica
Ecco chi guiderà il team multidisciplinare e quando sarà attivato il servizio
Olbia Il Mater Olbia Hospital riattiva il servizio di chirurgia bariatrica per rispondere alla crescente domanda di cura di una patologia in costante aumento nella popolazione sarda. A guidare il team multidisciplinare sarà la dottoressa Rossana Berta, già responsabile della chirurgia bariatrica del Gruppo San Donato di Milano, affiancata dal professor Alessandro Verbo, primario dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale del Mater Olbia, e dal dottor Mattia Bez, specialista formatosi all’università di Bruxelles.
La chirurgia bariatrica rappresenta oggi, secondo le più recenti evidenze scientifiche, un’opzione terapeutica più efficace a lungo termine rispetto ai farmaci per il controllo del peso, con vantaggi sia clinici sia economici. Lo sottolinea il professor Verbo: «La riapertura del reparto è un passo importante per combattere una malattia in costante crescita». La dottoressa Berta spiega che gli interventi bariatrici «sono fondamentali per i pazienti affetti da obesità patologica, non solo per la perdita di peso, ma anche per prevenire o curare patologie associate».
In media, questo tipo di intervento consente di perdere circa il 70% del peso in eccesso, anche se i risultati variano in base a diversi fattori, come età, statura, genere e storia clinica. Il team del Mater Olbia è composto da chirurghi, nutrizionisti, psicologi, cardiologi, internisti, anestesisti e infermieri specializzati. La presa in carico multidisciplinare consente di personalizzare il percorso terapeutico e scegliere la procedura più adatta al singolo paziente.
Il servizio sarà ufficialmente attivo dal 29 maggio 2025, data del primo intervento. L’obiettivo iniziale è eseguire cento operazioni all’anno, con un incremento progressivo fino a duecento. Con questa riattivazione, il Mater Olbia Hospital diventa l’unico centro di chirurgia bariatrica operativo nel Nord Sardegna, affiancandosi al centro già presente a Cagliari. «Un risultato importante – commenta Marcello Giannico, amministratore delegato del MOH – che consentirà di ridurre la mobilità passiva dei pazienti, finora costretti a cercare cure fuori regione». Il servizio sarà accessibile sia tramite il Servizio Sanitario Nazionale sia in regime privato.