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Olbia

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Finge di avere una srl e convince un’anziana ad acquistare le quote: a processo per truffa

Finge di avere una srl e convince un’anziana ad acquistare le quote: a processo per truffa

Olbia, la vittima del raggiro aveva versato 30mila euro convinta di poter gestire un ristorante sul mare

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Olbia Aveva creduto alle sue parole, pensava di diventare proprietaria del 25 per cento delle quote di una società che gestiva un ristorante sulla spiaggia, a Punta Marana. E per questo investimento aveva versato 30mila euro. Salvo, poi, scoprire che non era vero nulla: la persona a cui aveva dato i soldi non aveva nessuna società, né ristorante. Ad essere accusato di truffa ai danni di una donna di 78 anni, di Olbia, è il 36enne olbiese Simone Canu, già sotto processo per altri reati, e sul quale grava ora un altro procedimento penale. Nei suoi confronti, il pubblico ministero Milena Aucone ha emesso il decreto di citazione diretta a giudizio. Il processo si aprirà il 7 ottobre.

Canu, difeso dall’avvocato Angelo Merlini, è accusato di aver fatto credere all’anziana donna di essere il proprietario della Oasi Marana srl convincendola a versare 30mila euro per acquistare il 25 per cento delle quote della società per la gestione del ristorante “Oasi beach club”, a Punta Marana. La presunta vittima del raggiro aveva così versato due assegni a favore di Canu, uno di 25mila euro, e l’altro, di 5mila euro, entrambi datati 8 febbraio 2023. Quando la pensionata gli aveva chiesto di avere la documentazione sull’acquisto delle quote, lui, secondo le accuse, le avrebbe fatto credere che poteva già avere un anticipo sulle somme che avrebbe guadagnato per il primo anno di gestione del ristorante, e aveva versato alla donna 4mila 700 euro. A un certo punto, però, nel maggio 2024, lei aveva scoperto che la società e il ristorante non erano mai stati di Canu, e dopo averlo contattato per avere spiegazioni e la restituzione dei soldi, lui si sarebbe reso irreperibile. Lo aveva, quindi, denunciato ai carabinieri di Porto Cervo. Simone Canu è accusato di essersi intascato 25mila 300 euro.

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