La Nuova Sardegna

Trasporti

Il machiavello di Christian il Moro

di Luca Rojch
Antonio Moro, neo assessore ai trasporti
Antonio Moro, neo assessore ai trasporti

Solinas ha dato al leader della corrente di opposizione del suo partito (il Psdaz) una delle poltrone più importanti della sua giunta, ma forse, o senza forse, la più sgangherata

02 dicembre 2022
3 MINUTI DI LETTURA





La scelta oscilla tra la perfidia e il genio, o tra la più democristiana delle abilità politiche: farti difendere da chi non ti ha mai sostenuto. La scelta di Antonio Moro ai Trasporti è il capolavoro dell’ ars incantatoria del governatore. Solinas dà al leader della corrente di opposizione del suo partito una delle poltrone più importanti della sua giunta, ma forse, o senza forse, la più sgangherata.  

Perché per sistemare l’assessorato ai Trasporti servirebbe la più potente divinità dei cieli e dei mari, e del diritto comunitario. Moro dovrà cercare di restituire ai sardi almeno il diritto base: quello alla mobilità. Lasciamo perdere l’illusione di avere una Continuità potenziata e moderna, perché oggi si guarda con nostalgia a qualche anno fa quando si viveva nella certezza di avere un paio di voli al giorno a prezzi fissi per tutto l’anno.

I quattro anni di centrodestra hanno desertificato piste e banchine. O meglio hanno trasformato la Sardegna in un’isola a intermittenza. Esiste solo in estate, per i turisti, quando l’aeroporto di Olbia diventa il primo in Europa per numero di voli privati. Ma non tutti i sardi hanno la fortuna di avere un jet personale per muoversi dall’isola a disposizione per tutto l’anno. Per i pochi che ne sono ancora privi c’è l’obbligo di affidarsi ai voli di linea. Ma non esistono. L’ottimistica campagna della Regione, certa di avere le rotte coperte anche senza sovvenzioni, ha portato al disastro attuale.

Di fatto la Ct1 non esiste più. Le tratte sovvenzionate sono scomparse e dei bandi non si sa più nulla. Come già pronosticato finiti l’estate e l’invasione di turisti le compagnie hanno cancellato voli e rotte. E la Sardegna è scomparsa dalle rotte internazionali. Moro arriva in questa situazione di desolazione e devastazione. Niente regole, niente bandi, nessuna compagnia. E solo una decina di mesi per mettere in pista una ct1 completa e a regime. Bruxelles dovrà diventare la sua seconda casa e in questo viaggio dovrà essere accompagnato dal governo italiano. Difficile pensare di poter riscrivere una ct1 nuova e diversa. Al contrario si dovrà cercare di recuperare quelle del passato. Rinnegate troppo presto.

Ma proprio l’imminente schianto dei trasporti nell’isola costringerà la Regione una volta per tutte ad affrontare la madre di tutte le ambiguità, quella che da anni fa affondare tutti i bandi. Da Cappellacci in poi la Ct1 è diventata un cavallo di Troia per portare turisti nell’isola. La Continuità nasce per garantire ai sardi voli 365 giorni all’anno a prezzi fissi e convenienti per Roma e Milano. Ma le varie giunte l’hanno trasformata in uno strumento di doping turistico. La Regione e il governo dovrebbero sedersi al tavolo con Bruxelles e ridisegnare le regole di ingaggio. Allargare la Ct1 a tutti o trovare un sistema per sostenere l’economia turistica dell’isola con voli a prezzi calmierati anche per turisti, ma attraverso un via libera dell’Ue. Una strada complicata che richiederà grande competenza per essere completata.

Se la continuità aerea è liquefatta quella marittima non esiste più da tempo. La grande crisi del gruppo Onorato ha trascinato con sé qualsiasi logica di programmazione per garantire navi e collegamenti certi a prezzi stabili. Ma su questo la possibilità di incidere per un assessore regionale è quasi nulla. Per un mistero che affascina solo i burocrati la continuità marittima è di esclusiva competenza del governo.

Ma c’è anche una terza missione impossibile per Moro e riguarda i trasporti interni e su questo punto Moro che vive nel nord dell’isola sa meglio di tutti quanto Sassari sia distante da Cagliari, ma anche da Nuoro e dall’Ogliastra. Ma potrà approfondire quanto Fonni sia isolata anche dai paesi distanti pochi chilometri, e di come dopo nove anni Tempio e Olbia siano ancora separate da una voragine. Una missione complicatissima per il nuovo assessore che dovrà dimostrare al suo governatore di essere il Moro vincente dei quattro mori.


 

In Primo Piano
Turismo

In Sardegna un tesoretto di 25 milioni dall’imposta di soggiorno: in testa c’è Olbia

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative