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Oristano

Il vertice

Oristano, Antonio Sulis: «C’è carenza cronica di medici di famiglia e la situazione peggiorerà»

Oristano, Antonio Sulis: «C’è carenza cronica di medici di famiglia e la situazione peggiorerà»

Il presidente dell’Ordine descrive una situazione difficile: «Sì agli incentivi, no ai medici in affitto»

17 settembre 2022
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Oristano È un circolo vizioso, quello descritto dal presidente dell’Ordine dei medici Antonio Sulis: «C’è carenza cronica di medici di famiglia e la situazione peggiorerà con i prossimi pensionamenti. Questa situazione costringe i pazienti a riversarsi nei pronto soccorso e nei reparti di medicina ospedaliera, dove la carenza di organico determina a sua volta un’assistenza inadeguata».

L’occasione per tracciare il quadro è stato l’incontro fra associazioni sindacali e camici bianchi, in cui l’attenzione si è concentrata proprio sul tema della crisi della medicina di base e di quella ospedaliera. Le difficoltà della prima categoria le ha descritte Alessandro Usai, della Fimmg: «Da poco, a un avviso per prendere servizio nelle 36 sedi carenti della provincia, hanno risposto solo otto colleghi, quattro dei quali hanno indicato anche altre province e probabilmente non verranno qui. Le sedi periferiche sono sempre più sguarnite e non parliamo solo di paesi disagiati».

Usai è poi tornato sulle misure che il comitato consultivo dell’Asl oristanese ha proposto al comitato regionale per far fronte alla carenza di medici di famiglia: «Considerando che gli incentivi costeranno alla Regione appena 40mila euro all’anno, speriamo che si vada avanti».

I medici di base hanno poi espresso parere favorevole sull’aumento del numero massimo di pazienti consentiti, che passa da 1.500 a 1.800, ma hanno ribadito che si tratta di un palliativo e che servono misure di lungo periodo: soprattutto favorire gli studi associati e fornire incentivi per l’assunzione di personale di supporto, come infermieri e segretari, e per l’acquisto di strumenti diagnostici.

Tragico il quadro dipinto da Giampiero Sulis (Cimo) e Luigi Curreli (Anao Assomed) per quel la medicina ospedaliera. «I medici in affitto hanno drogato il mercato. Perché uno dovrebbe fare la guardia medica se puoi lavorare con codici bianchi e verdi in ospedale a 80 euro all’ora per tre giorni a settimana?» ha affermato Sulis.

La responsabile del comitato per la sanità Maria Carmela Marras ha sottolineato come l’assenza di sette primari, sostituiti da facenti funzioni, indebolisca l’ospedale di Oristano, mentre Francesco Carta (Medicina Democratica) ha ribadito l’impatto negativo del numero chiuso sulla carenza di medici. Il primario di Urologia Vincenzo Pecoraro ha chiesto invece che cominci una campagna per modificare le leggi sull’incompatibilità fra attività nel pubblico e attività specialistica.

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