Il sindaco spegne i monumenti per risparmiare sulla bolletta della luce
Niente illuminazione di sera per la statua di Eleonora, Palazzo degli Scolopi, le mura giudicali e l’Hospitalis
Oristano Mancano poco più di due mesi alla fine dell’anno, ma il conto energetico del Comune è già salatissimo. Le bollette pagate sinora ammontano a 1 milione e 750mila euro, mezzo milione in più rispetto a quanto pagato per tutto il 2021. Per questo, il primo cittadino Massimiliano Sanna ha deciso di mettere in campo da ieri sera un gesto simbolico, spegnendo i fari che da qualche anno illuminano alcuni fra i più importanti monumenti.
«A malincuore, spegneremo le luci che illuminano la statua di Eleonora d’Arborea, la facciata del Palazzo degli Scolopi, le antiche mura e l’Hospitalis Sancti Antoni – annuncia –. La bolletta cresce vertiginosamente anche per i comuni e dobbiamo fare i conti con rincari che minano la stabilità dei bilanci». L’azione non comporterà un risparmio eccezionale, ma ha lo scopo di sensibilizzare i cittadini. «Spegnere l’illuminazione non risolve il problema – dice –, vogliamo però lanciare un segnale all’opinione pubblica». Oristano, per ora, non è ancora arrivate a scelte drastiche come quelle di Comuni, che hanno disposto lo spegnimento alternato dei lampioni.
Punta, con il nuovo appalto da 12 milioni per l’illuminazione pubblica, a rendere più efficiente la rete. Il futuro gestore sostituirà quasi tutti i punti luce con sistemi più moderni, che rimarranno in eredità al Comune dopo la fine della concessione valida per quindici anni. Sono previsti investimenti per 4 milioni, con la messa in sicurezza di 800 pali e la realizzazione di semafori e attraversamenti pedonali adatti alle esigenze di ciechi e ipovedenti. Anche negli stabili di proprietà comunali è in corso l’installazione di luci a LED, in grado di garantire un risparmio sino al 60 per cento.