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Oristano, maggioranza in crisi da 51 giorni: il consiglio comunale non si riunisce più

di Enrico Carta

	Il sindaco di Oristano, Massimiliano Sanna
Il sindaco di Oristano, Massimiliano Sanna

Le opposizioni: «Situazione surreale, congelate anche le commissioni»

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Oristano Il trigesimo della dipartita del consiglio comunale va in archivio senza la messa. Visto l’argomento sarebbe stata più attinente una seduta per onorare la lunga vacanza che somiglia tanto a quella di mezza estate, fatto sta che l’assemblea civica non si riunisce da un mese e la ricorrenza non passa inosservata a nessuno. La minoranza esprime tutta la propria perplessità per l’assenza totale di momenti di collettività politica che dovrebbero far parte della logica dinamica della democrazia. Un bel po’ di imbarazzo c’è anche in maggioranza, per quanto resti sottotraccia.

Previsioni I trenta giorni sono comunque destinati a diventare di più perché, se è vero che in settimana il presidente del Consiglio Peppi Puddu, convocherà la conferenza dei capigruppo per decidere i prossimi passi, è altrettanto vero che di argomenti da inserire all’ordine del giorno, eccezion fatta per qualche mozione o interrogazione dell’opposizione, all’orizzonte non ce ne sono. Eventualmente ci sarebbe da formalizzare la nascita del registro comunale degli enti del terzo settore, ma non è certo uno di quei temi imprescindibili con scadenza prefissata e potrebbe non essere ritenuto sufficiente per convocare la seduta e affrontare dei costi, per quanto minimi siano.

La minoranza Di fronte allo stallo, i capigruppo dei partiti di centro sinistra prendono una posizione netta, severa e allo stesso tempo sbalordita. Nessuno si aspettava questo limbo permanente. Francesco Federico (Oristano Democratica e Possibile) attacca: «È già la terza volta in meno di tre anni che ciò succede. Siamo di fronte a una crisi perenne che non è vero che non ha ripercussioni sulla città. Il caso delle tariffe della Tari, che non potranno essere modificate e quindi aggiornate andando incontro a una serie di esigenze avanzate da alcune categorie di utenti, è quello più lampante. È una situazione gravissima per la città e ormai mi sono anche stancato di chiedere al sindaco se abbia realmente rispetto almeno per i suoi elettori, ben sapendo che comunque dovrebbe rappresentarli tutti».

Quest’aria da Ungaretti del «Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie» lascia alquanto interdetta anche Maria Obinu (Alternativa sarda Progetto Sardegna): «È come se non mi sentissi più consigliera. Non viene convocato il Consiglio, così come le due commissioni all’Urbanistica e all’Ambiente di cui faccio parte. Non sappiamo più come definire tutto questo se non come un modo per scappare e non affrontare le difficoltà. Prima o poi arriveranno i momenti in cui non si potrà più fuggire, come quelli sul bilancio, e il sindaco dovrà andare in aula, ma nel frattempo di Oristano che cosa ne sarà?».

Francesca Marchi (Sinistra Futura) insiste e, anzi, rincara la dose mettendo nel mirino anche i compagni di viaggio del sindaco Massimiliano Sanna. «Siamo in balia del congelamento, termine che piace molto al sindaco, di assessori, di lavori del consiglio comunale, dell’attività delle commissioni e persino dell’attività amministrativa – commenta –. Non ci sono argomenti, la giunta è completamente seduta e manca la programmazione, fatto che avrà pesanti ripercussioni anche sugli anni prossimi. Ricordo poi che manca un segretario comunale da inizio anno e vien da pensare che forse al sindaco fa comodo tutto questo. Saluto con estremo piacere i dati delle visite ai siti culturali di Cabras, ma mi rammarico per il fatto che Oristano nemmeno riesca a sfruttare la scia positiva di tutto questo».

Infine Carla Della Volpe, capogruppo del Partito Democratico che trae le conclusioni e invita il sindaco a prendere atto della situazione incancrenita: «È vergognoso ciò che sta succedendo. Il consiglio comunale non viene convocato, la giunta sopravvive e si trascina da una crisi all’altra, l’azione amministrativa è ridotta ai minimi termini e senza un briciolo di visione. Sarebbe ora che il sindaco togliesse la testa da sotto la sabbia e rassegnasse le dimissioni restituendo finalmente alla città la possibilità di cambiare pagina».

La crisi A proposito, oggi è anche il 51esimo giorno di crisi in Comune e in tutto questo tempo il sindaco non ha ancora nominato l’assessore al Bilancio e alla Cultura, dopo aver tolto le deleghe a Luca Faedda tenendole per sé.

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