La Nuova Sardegna

Oristano

Processo Ippocrate

Concorsi sospetti e assunzioni pilotate nella sanità: chieste cinque condanne

di Michela Cuccu
Concorsi sospetti e assunzioni pilotate nella sanità: chieste cinque condanne

Sotto accusa i vecchi vertici dell’Assl legati al Partito dei Sardi: pene che variano dai nove ai tre anni

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Oristano Cinque condanne tra i nove e i tre anni a seconda del ruolo degli imputati coinvolti a vario titolo in azioni di corruzione che sarebbero servite per pilotare assunzioni e concorsi all’interno dell’Assl 5 – allora si chiamava così –. Le ha chieste il pubblico ministero Marco De Crescenzo al processo nato dall’inchiesta denominata “Ippocrate” che coinvolse i vertici della sanità oristanese targata Partito dei Sardi, che guidarono la sanità oristanese una decina di anni fa. La pena più pesante a nove anni di reclusione è stata sollecitata per Antonio Onorato Succu, ex responsabile del blocco operatorio dell’ospedale San Martino di Oristano, oltre che sindaco di Macomer, ma il suo ruolo politico nel capoluogo del Marghine nulla ha a che fare con l’inchiesta condotta dall’ex sostituto procuratore Armando Mammone, oggi procuratore del tribunale di Sassari, e col successivo procedimento penale che ne è scaturito e che ormai volge al termine. Otto anni e tre mesi sono stati chiesti invece per Augusto Cherchi, ex responsabile del reparto di Anestesia dello stesso ospedale. Medico 65enne di Suni era stato anche consigliere regionale per il PdS. Nello stesso partito militavano l’ex direttore delle professioni sanitarie, il 61enne di Ghilarza, Giovanni Piras, e Salvatore Manai, 53 anni di Silanus, infermiere caposala nel blocco operatorio guidato da Antonio Onorato Succu. Per entrambi sono stati sollecitati sette anni e tre mesi di condanna. L’ultima richiesta di tre anni e 20mila euro di multa riguarda la sassarese Agnese Gavina Canalis, che tramite il suo ruolo di responsabile di un’agenzia di lavoro interinale, avrebbe permesso al sistema delle assunzioni pilotate di funzionare.

Lo stesso pubblico ministero ha sollecitato assoluzioni per altri vari capi di imputazione per le stesse persone per cui aveva chiesto le condanne e ha chiesto invece le assoluzioni per l’ex manager dell’Assl Mariano Meloni, per l’ex commissaria Maria Giovanna Porcu, entrambi di Macomer, per il funzionario nuorese Angelo Piras, anch’egli all’epoca in servizio a Oristano, e per una serie di imputati con ruoli di secondo piano – per lo più i beneficiari dei concorsi sospetti o delle presunte assunzioni pilotate –. Un’altra serie di capi d’imputazione non può più essere considerata reato per via della riforma Cartabia ora in vigore che ha cancellato alcuni requisiti per cui possono essere contestati i reati legati all’abuso d’ufficio, mentre ulteriori reati sono prescritti perché risalgono a parecchio tempo fa. La prossima udienza è fissata per il 19 giugno, data in cui sono previste le arringhe delle parti civili e dei primi avvocati difensori.

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