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Oristano

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Torna la Febbre del Nilo, ecco le regole da seguire per evitare la diffusione del virus

di Alessandro Mele
Torna la Febbre del Nilo, ecco le regole da seguire per evitare la diffusione del virus

I sindaci dell’Oristanese adottano le ordinanze di protezione, tra i primi c’è il Comune capoluogo

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Oristano Dopo il primo caso di positività alla Febbre del Nilo della stagione, riscontrato sulla carcassa di una cornacchia nelle campagne di Arborea, la Asl 5 di Oristano si è messa subito in moto in tema di prevenzione, inviando le prescrizioni utili alla redazione delle opportune ordinanze a tutti gli 88 Comuni del territorio. Uno dei primi ad attivarsi, è stato proprio il sindaco di Oristano, Massimiliano Sanna. Il primo cittadino, infatti, ha firmato una nuova ordinanza che stabilisce le misure di prevenzione e di controllo della Febbre del Nilo, del virus Usutu e, in generale, di altre malattie virali trasmesse da insetti vettori e in particolare dalle zanzare.

Le disposizioni del sindaco, di fatto, confermano le misure già in corso e ordinano agli enti competenti in materia di sanità pubblica, emergenze sanitarie, tutela ambientale, gestione del territorio di «potenziare l’informazione affinché le persone che vivono o lavorano nell’area provinciale interessata da circolazione virale, adottino le misure più idonee per ridurre il rischio di essere punte dalle zanzare e collaborino alle attività di rimozione dei focolai larvali e all’effettuazione dei trattamenti larvicidi nelle acque stagnati presenti anche nelle proprietà private». Ancora, «di intensificare le attività di bonifica e di igiene ambientale mediante l’eliminazione dei focolai larvali rimovibili, trattamenti larvicidi o la copertura dei focolai non rimovibili presenti nel territorio su suolo pubblico come ristagni d’acqua, tombini e bocche di lupo».

In presenza di due o più casi umani di forme neuroinvasive di Febbre del Nilo o di Usutu, la cui correlazione spaziotemporale sia stata confermata con una indagine epidemiologica, «occorre intensificare le attività di contrasto al vettore su tutta l’area interessata, che va calcolata a partire dalle abitazioni più esterne del cluster di casi e con metodologie ed ambiti dettagliati previsti dal Piano nazionale “Arbovirosi”, prevedendo dunque di intensificare le attività di eliminazione dei focolai larvali e degli interventi larvicidi nei focolai non rimovibili e di procedere con interventi straordinari se questi si verificassero negli ambienti particolarmente urbanizzati». Agli enti preposti, il sindaco chiede anche di valutare l’applicazione di interventi mirati di disinfestazione in particolari luoghi come ospedali, strutture residenziali protette e centri di aggregazione per anziani, o in occasione di eventi ludici che possano richiamare grandi numeri di persone.

Ancora, di segnalare al servizio veterinario Sanità animale della Asl, ai numeri 0783.317767 (Oristano), 0783.91774 (Ales) e 0785.560361 (Ghilarza), la presenza di uccelli morti o moribondi affinché si possano eseguire gli esami di accertamento del virus. Segnalazione raccomandata anche ai cittadini qualora gli avvistamenti avvenissero per strada o nei parchi.

Il testo firmato dal sindaco Sanna prevede anche disposizioni precise per i residenti. Nello specifico, viene ordinato di non abbandonare neanche temporaneamente negli spazi aperti pubblici e privati, compresi terrazzi, balconi e lastrici solari, oggetti e contenitori di qualsiasi natura e dimensione nei quali possa ristagnare acqua. Ancora, di procedere, in presenza di oggetti che possano accumularla, come contenitori e serbatoi, alla loro protezione o chiusura definitiva con teli o coperchi e, qualora non praticabile, di favorire il ricambio di acqua o lo svuotamento settimanale o regolari trattamenti larvicidi. Tutti i contenitori utilizzati saltuariamente, come gli innaffiatoi, dovranno invece essere capovolti o sistemati in modo da evitare la formazione di raccolte in caso di pioggia. Tra gli obblighi previsti, anche quello di eseguire frequenti pulizie e svuotamenti nei tombini, griglie di scarico, pozzetti di raccolta dell’acqua piovana o altre raccolte di liquido stagnante; e ancora, quello di svuotare le fontane e le piscine non utilizzate. Bisogna poi tenere puliti i cortili e le aree da erbacce, da sterpaglie e rifiuti da sistemare in modo da evitare il ristagno delle acque piovane. Infine, di provvedere alla sistemazione del suolo in modo da evitare, per quanto possibile, raccolte che possono formarsi in caso di attività di scavo nei cantieri o nelle campagne.

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