Motociclista investito e ucciso: due indagati e due macchine sotto sequestro
I primi sviluppi delle indagini per risalire all’auto che ha travolto il vice sindaco di Scano Montiferro
San Vero Milis Dubbi e certezze. I primi sono tanti, le seconde poche – due indagati e due macchine sotto sequestro – perché le indagini hanno incontrato molte difficoltà e ci sono vari punti oscuri da chiarire. L’incidente stradale delle notte di domenica 8 giugno, in cui ha perso la vita il vicesindaco di Scano Montiferro, Piero Ghiaccio, rimane ancora senza soluzione. Partendo dalle certezze c’è il fatto che sono finiti sotto inchiesta gli automobilisti Francesca Cannas (52enne di Solarussa) e Domenico Noletti (27enne di Bauladu) che si sono fermati sul luogo in cui il motociclista 54enne è stato travolto lungo la provinciale 10 che porta da Putzu Idu al bivio per la statale 292. Le loro auto sono sotto sequestro e i carabinieri le stanno controllando in maniera scrupolosa per capire se ci siano o meno tracce che possano indirizzare le indagini. È un atto dovuto, ma è a sua volta indicativo del fatto che la ricostruzione sia molto difficile. Entrambe le macchine avrebbero nella loro carrozzeria tracce della moto colpita. Del resto entrambi gli automobilisti hanno dichiarato che ci sono stati dei contatti. Il primo avrebbe detto di aver sfiorato la moto rimasta senza benzina, nel momento in cui Piero Ghiaccio stava provando a parcheggiarla al bordo della strada; il secondo ha detto di averla colpita quando questa era già in mezzo alla carreggiata e il motociclista probabilmente già morto. Sì, perché tra i due momenti ce ne sarebbe un terzo, tutto da verificare, che vedrebbe coinvolta un’ulteriore macchina quella che, stando ad alcune testimonianze, avrebbe travolto Piero Ghiaccio uccidendolo. I dubbi degli inquirenti sono proprio legati a questo terzo veicolo presente sulla scena dell’incidente. Una prima versione vorrebbe che abbia proseguito la sua marcia nonostante l’incidente, si tratterebbe in tal caso di un'auto pirata, ma di questa macchina al momento non ci sono tracce. Gli inquirenti coordinati dalla sostituta procuratrice Silvia Mascia andranno a verificare anche dalle telecamere di videosorveglianza dei paesi vicini se ci siano dei passaggi di auto sospette nei momenti immediatamente successivi a quello dell’incidente. Intanto domani, mercoledì 11 giugno, il medico legale Patrizio Andrea Porru eseguirà all’ospedale San Martino di Oristano l’autopsia, altro atto dovuto che dovrà certificare le cause della morte. Assistiti dagli avvocati Gianfranco Meloni e Andrea D’Andrea, i due indagati – lo sono giocoforza dato che erano le uniche persone presenti sul luogo dell’incidente nonché coloro che hanno dato l’allarme e questo atto va anche a loro tutela – potranno a loro volta nominare un proprio consulente che partecipi all’esame sul corpo della vittima.