La Nuova Sardegna

Sanità

«Nieddu, dove sono i 983 medici assunti? Se ci sono li paghi, altrimenti è aria fritta»

«Nieddu, dove sono i 983 medici assunti? Se ci sono li paghi, altrimenti è aria fritta»

Scontro assessorato-sindacati: l’Anaao ribadisce la carenza di personale

26 luglio 2022
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Sassari Va avanti il botta e risposta tra l’assessore alla Sanità Nieddu e il sindacato dei dirigenti medici. Che nell’ultimo intervento lancia la sfida l’amministratore: «Con immenso piacere, dalla sua risposta, scopriamo che dal 2019 al 2022 il numero dei dirigenti medici sarebbe aumentato di ben 983 unità – dice il segretario regionale dell’Anaao Susanna Montaldo – Saremmo altresì curiosi di sapere dove sono stati assunti e in quale ospedale e reparto lavorano».

Ed ecco la proposta: «Lei sostiene di aver assunto 983 unità, noi invece, attenendoci alla documentazione ufficiale di Ats, riteniamo che il numero dei medici sia diminuito di 235 unità. Quindi, se dovesse aver ragione lei, chiediamo che i fondi contrattuali della dirigenza sanitaria vengano immediatamente ricalcolati e incrementati per le 983 unità di nuova assunzione. Se invece i numeri trasmessi dalla direzione generale fossero corretti (235 medici in meno), chiediamo una pubblica ammissione della correttezza del numero dei dirigenti sanitari da noi trasmesso alla stampa». In pratica gli uffici regionali, dopo aver fatto i conteggi del personale medico dirigente, aveva assunto questa decisione: “Pertanto non si sono verificati i presupposti per incrementare i fondi contrattuali del personale delle Aziende del sistema sanitario regionale in ottica perequativa” . Cioè l’Assessorato non adeguerà i fondi accessori della dirigenza sanitaria dell’ex ATS (ad es. guardie, reperibilità etc. etc.) a causa di questo decremento del personale della dirigenza sanitaria, diminuito di 235 unità secondo il prospetto di calcolo diffuso dalla Regione stessa». Ma la replica del sindacato prosegue ancora: «A fronte di queste “dichiarate” assunzioni, non capiamo come l’Assessorato sia dovuto ricorrere alle Rar (risorse aggiuntive regionali) per la copertura delle guardie notturne negli ospedali disagiati».

C’è poi la questione intramoenia: «Prendiamo atto, inoltre, che a più di un mese dalla nota assessoriale sulla libera professione intramoenia, non è stata convocata la commissione paritetica regionale, prevista contrattualmente per la quantificazione delle prestazioni in intramoenia nelle Aziende Sanitarie Regionali. Parimenti, a fronte dell’impossibilità in alcune Aziende di effettuare le prenotazioni per le visite intramoenia, stiamo ancora aspettando i dati dalle Aziende che indichino in quali strutture debba essere sospesa la libera professione. Non siamo più disposti ad essere attaccati sui giornali senza che l’assessore fornisca i numeri, di cui peraltro, sospettiamo l’inesistenza sulla base dei report pubblicati annualmente da Agenas e dalla relazione del 2021 della Corte dei Conti regionale sezione controllo.

Resta inteso che se tali scostamenti risultassero inesistenti o riconducibili a responsabilità della Regione e/o delle Aziende sanitarie, tuteleremo ogni singolo medico, iscritto alla nostra associazione, che da quella che appare soltanto un’iniziativa “spot” ha subito un danno economico e di immagine. Ci dispiace non poter tutelare il cittadino, che ha perso il suo medico di fiducia e la continuità assistenziale».

E conclude: «Questa nota è a Lei indirizzata in risposta ai tanti tentativi, comparsi sulla stampa, di farci diventare capri espiatori della disorganizzazione del SSR e dei quotidiani disservizi a cui vanno incontro i cittadini, la cui tutela ci ha impedito, finora, di ricorrere a risposte più eclatanti, come uno sciopero generale, che pure sarebbe totalmente motivato». (lu.so.)

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