La Nuova Sardegna

L’intervista

«Tittia primo? Me lo sentivo. Gli ho insegnato a cavalcare a 5 anni»: parla il padre del fantino sardo trionfatore del Palio

Gian Carlo Bulla
«Tittia primo? Me lo sentivo. Gli ho insegnato a cavalcare a 5 anni»: parla il padre del fantino sardo trionfatore del Palio

«La corsa di Siena in tv e io e i nipoti a tifare per lui». Il racconto: «Appena torna, festa grande»

19 agosto 2022
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Nurri Questione di Dna. A trasmettergli la passione per la corsa a cavallo montato a pelo è stato il padre Franco, che a sua volta l’aveva ereditata dal padre Giovanni e dal bisnonno Elia. A prevedere, però, un futuro roseo per Giovanni Atzeni, nome d’arte Tittia, vincitore complessivamente di nove pali di Siena, gli ultimi quattro dei quali consecutivamente, era stato nel 1997 Francesco Angius di Serdiana, un allevatore e intenditore di cavalli, che lo aveva visto in pista al palio di Bitti, il primo in assoluto della sua carriera. «Ma a Giovanni ho insegnato io ad andare a cavallo – racconta papà Franco con una giusta dose di orgoglio –. Aveva appena compiuto cinque anni».

Oggi Franco non si perde una gara del “suo” Tittia. «Quando posso – spiega – vado a Siena. L’ultima volta è stata per il Palio del 2 luglio. La corsa di mercoledì invece l’ho vista in televisione a casa insieme a mia moglie Christina, alla mia figlia ultimogenita Gina e ai suoi tre figli Tommaso, Nathan e Leonardo che insieme alla nonna e alla madre hanno fatto un grandissimo tifo e sono esplosi quando Tittia ha tagliato per primo il traguardo». In casa Atzeni, a dirla tutta, c’era molto ottimismo. «Ero fiducioso dopo aver sentito in mattinata al telefono Giovanni che mi ha riferito di essere ottimista».

Tittia conserva un legame strettissimo con la Sardegna e come sempre, non appena riuscirà a liberarsi dagli impegni, farà una capatina a Nurri. «Per l’occasione gli organizzerò una grandissima festa alla quale inviterò tutto il paese. Mi sto già adoperando».

Giovanni da oltre una decina d’anni vive in Toscana a Taverne D’Arbia, una delle frazioni di Siena, insieme alla compagna Ilaria Visconti e al figlio quattordicenne Mattia, che ha ereditato dal padre la passione per i cavalli e promette bene come fantino. Nella sua tenuta ha un allevamento di anglo arabi che segue personalmente.

Il 21 agosto alcuni suoi cavalli parteciperanno al Gran Premio di Livorno e il 4 settembre Tittia correrà il “Palio di Asti”, il più antico d’Italia, che ha già vinto nel 2016. A lui nel 2013 è stata assegnata la “Spiga d’oro” il premio istituito dal consorzio “I sentieri del grano” per rendere merito alla persona che ha dato lustro al territorio Sarcidano, Barbagia di Seulo, Trexenta”.

E pensare che l’ultimo “re” di Siena è nato a Nagold, una cittadina tedesca del Land Baden Wurttemberg, dove il padre Franco era emigrato giovanissimo per motivi di lavoro. «Era il 56 e Avevo appena 18 anni – racconta –. Così come altri miei compaesani sono stato costretto a lasciare il paese per costruirmi un futuro altrove. Dapprima ho fatto il muratore, poi, come cottimista, i battuti in edilizia, i sottofondi per piastrellare i pavimenti. Un lavoro massacrante che però mi consentiva di guadagnare molto bene e di mantenere dignitosamente la famiglia».

Franco Atzeni è sempre riuscito a trovare anche il tempo da dedicarsi alla sua passione: i cavalli. «Non potendo permettermi spese folli acquistavo i cavalli di scarto delle aste: poi li allevavo, domavo, addestravo e portavo a correre negli ippodromi tedeschi. Ci sapevo fare perché da quando ero bambino ho sempre convissuto con cavalli e asini. All’epoca non solo erano strumenti di lavoro ma anche mezzi di trasporto e locomozione. Diversi cavalli che ho addestrato hanno vinto importanti gare e mi hanno dato tante soddisfazioni». Nel 1977 Franco Atzeni ha conosciuto Christina. «Dopo un breve fidanzamento nel 1978 ci siamo sposati. A 20 anni sono diventato papà per la prima volta. A 30 anni ero già padre di 5 figli: Bettina, Monica, Melany, Giovanni e Gina “5 soldatini».

Nel 1998 con la famiglia è finalmente rientrato in Sardegna e si è stabilito a Nurri, suo paese natale, dove risiede. E dove adesso sarà impegnato a organizzare i festeggiamenti per quel suo ragazzo entrato nella storia del Palio.
 

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