La Nuova Sardegna

Il post sui social

Olbia, il tormento di un padre per il suicidio del figlio

di Marco Bittau
Olbia, il tormento di un padre per il suicidio del figlio

I genitori del 14enne trovato morto in casa affidano ai social il loro sfogo: «Perché non ci siamo accorti?»

19 novembre 2022
3 MINUTI DI LETTURA





Olbia Tante domande senza risposta, soprattutto tante lacrime. Dieci giorni dopo la tragedia dello studente 14enne trovato privo di vita nella sua stanza di casa la famiglia olbiese trova forza e coraggio per parlare. Un lungo post pubblicato ieri sul profilo Facebook del padre del ragazzo rivela tutto il dolore e lo smarrimento che si può provare di fronte alla perdita di un figlio adorato. «Gli abbiamo dato tutto: amore, attenzione, baci, carezze – scrive la famiglia, nel disperato tentativo di dare alla tragedia quel senso che non potrà mai avere –. Ma da quel giorno continuo a farmi la stessa domanda: perché? Perché mio figlio? Perché la mia famiglia? Perché non ci siamo accorti di nulla? Perché?».

Il messaggio della famiglia è di straordinaria umanità e responsabilità, esattamente come quelle prime quattro righe pubblicate pochi giorni dopo la tragedia. Un invito a pregare, in silenzio, spegnendo i riflettori dei social con le loro polemiche e i loro veleni. Non per nulla sulla morte del giovane la Procura di Tempio ha aperto un’inchiesta con autopsia e sequestro di telefoni e computer. Indagini di rito, necessarie per fare chiarezza.

Come sempre, anche in questi casi la giustizia deve fare il suo corso, ma la famiglia neppure sfiora quelle latitudini. Il messaggio pubblicato parla del dolore e del vuoto creato dalle mille domande senza alcuna risposta. E poi parla anche dell’abbraccio forte della città di fronte al dramma. «Siamo stati improvvisamente circondati da un calore che non ci ha lasciato indifferenti, nonostante il dolore avesse il sopravvento su tutto: amici, conoscenti, persone di cui non conoscevamo neppure l'esistenza hanno tutti dedicato a nostro figlio il proprio tempo, con i loro pensieri, la loro poesia, la loro arte – continua la famiglia –. Due splendidi ragazzi gli hanno donato uno spettacolare graffito, un pittore un disegno, un poeta lo ha reso immortale nelle sue poesie. Questi artisti mi hanno confidato che è stato nostro figlio a ispirare il loro cuore e a muovere gli strumenti per creare le opere. Non smetterò mai di porre a me stesso le tante domande che mi tormentano, ma sono convinto che a darvi risposta vi sono proprio queste poesie, questi graffiti, questi disegni, insieme ai pensieri speciali che tanti conservano nel proprio intimo per nostro figlio».

Il passaggio finale segna già un barlume di luce fuori dalle tenebre. Un forza titanica per guardare avanti. «Non so quanto il tuo gesto abbia potuto illuminare i nostri cuori – scrive la famiglia –, ma sono convinto che la notte, da ora in poi, sarà meno buia, perché, forse, lui si è sacrificato per consentire tutto questo: far riemergere l'amore, la speranza e la gioia di vivere in tutti noi».


 

In Primo Piano
L’iniziativa

Il porcetto sardo in corsa per la denominazione Igp

Le nostre iniziative