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Pesaro va alla scoperta di “Fabrizio De André e la Sardegna. Musica & natura da Portobello all’Agnata”

Pesaro va alla scoperta di “Fabrizio De André e la Sardegna. Musica & natura da Portobello all’Agnata”

L’evento è promosso dall’Associazione culturale sarda Eleonora d’Arborea presieduta da Ninna Cabiddu

20 novembre 2022
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Pesaro Questa sera, domenica 20 novembre 2022, alle 18, la Biblioteca Louis Braille (piazza Europa 16) di Pesaro accoglie l'incontro “Fabrizio De André e la Sardegna. Musica & natura da Portobello all’Agnata” promosso dall'Associazione sarda Eleonora d'Arborea (presieduta da Ninna Cabiddu). A raccontare il legame profondo e speciale che legava il cantautore all’isola, il maestro Luca Ferretti, direttore del Centro studi per la divulgazione dell’opera di Fabrizio De André di Fano.

In programma, video, ascolti, letture ed esecuzioni musicali, che vogliono offrire un’occasione preziosa per conoscere e approfondire il pensiero di uno dei massimi cantautori e poeti italiani del secondo novecento.

"La vita in Sardegna è forse la migliore che un uomo possa augurarsi: ventriquattromila chilometri di foreste, di campagne, di coste immerse in un mare miracoloso dovrebbero coincidere con quello che io consiglierei al buon Dio di regalarci come Paradiso”. Così il genovese Fabrizio De André esprimeva il suo amore verso quella che fu - a partire dagli anni Settanta - l’altra madre. Nello “stazzo” ristrutturato dell’Agnata (Tempio Pausania) dove aveva ideato e creato dal nulla un’azienda agricola, De André compone numerosi capolavori che raccontano dei sardi e della loro terra, canzoni in lingua gallurese - come “Zirichiltaggia” e l’“Ave Maria” - e altre in italiano, come “Disamistade” e “Il canto del servo pastore”. Lì, con Massimo Bubola, scrive l’album del 1981 “L’Indiano”  (titolo ufficiale Fabrizio De André ma subito identificato come L’indiano per via dell’immagine di copertina) che accomuna i sardi agli indiani d’America e ne narra la saga. Sempre all’Agnata subisce, con Dori Ghezzi, un doloroso sequestro durato dall’agosto al dicembre 1979, ispirazione per la splendida “Hotel Supramonte”.

Il Centro studi per la divulgazione dell’opera di Fabrizio De André nasce a Fano nel 2017 come attività dell’A.Ge. (Associazione Genitori) Fano e della Scuola di musica “Bramucci”. Diretto da Luca Ferretti, organizza appuntamenti mensili in cui si esplora la figura di De André (attualmente si è arrivati ad un totale di 52 date) aperti a tutti e gratuiti. In questi anni si è costituita una biblioteca dedicata a Faber che conta circa 500 volumi e di cui si sta realizzando un catalogo bibliografico analitico di prossima pubblicazione.

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