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Rimpasto, possibile un altro stop: per la Lega Nieddu non si tocca. Omnibus, lite tra le opposizioni

di Umberto Aime
Rimpasto, possibile un altro stop: per la Lega Nieddu non si tocca. Omnibus, lite tra le opposizioni

La trattativa sulla giunta Solinas

25 novembre 2022
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Cagliari La Lega non ha nessun intenzione di farsi scippare l’assessorato alla sanità, nella volata finale del rimpasto. Anzi, farà di tutto perché l’incarico sia confermato all’uscente Mario Nieddu. Per ora non minaccia di strappare con il governatore Christian Solinas, ma «se, nelle prossime ore, dovesse accadere qualcosa di spiacevole per noi – fanno sapere dal Carroccio – non rimarremo impassibili». Fra le tante indiscrezioni, ci sarebbe stato anche un intervento urgente del segretario nazionale, Matteo Salvini, ma più che altro per calmare gli animi e rassicurare i suoi.

Con il governatore in missione a Roma, ha partecipato alla conferenza Stato-Regioni , la storia quotidiana della futura «Solinas bis» è rimasta sospesa per ore e ore. A parte l’alzata di scudi della Lega, che ha rotto il silenzio, non ci sono stati vertici dell’ultimo momento fra gli otto partiti della coalizione di centrodestra. Soprattutto perché nessun alleato sa ancora se Solinas rispetterà, o no, le scadenze annunciate pochi giorni fa: oggi dovrebbe azzerare la sua prima Giunta, in carica dal 2019, e battezzare domani quella nuova. Solo stamattina, con il rientro di Solinas, tutto dovrebbe essere molto più chiaro. Ipotizzare, però, l’ennesimo rinvio è quasi impossibile: martedì, in Consiglio regionale, comincerà il dibattito in aula sulla Manovra di bilancio «Omnibus» da 230 milioni. A questo punto, il governatore potrebbe semmai far slittare di 24 ore le nomine degli assessori, ma andare oltre sarebbe impossibile. Vorrebbe dire bloccare la Manovra, che, a sua volta, ha una scadenza obbligata: dev’essere approvata entro fine mese.

Attenzione, però, al suo rientro il governatore potrebbe essere costretto a occuparsi non solo del valzer degli assessori, ma proprio della Manovra. Dopo un accordo con le opposizioni, in commissione bilancio, il centrodestra ha ripulito la legge dalle norme non finanziarie. Comprese quelle che la Giunta avrebbe voluto per correggere l’organizzazione degli staff e permettere soprattutto al governatore di sostituire il segretario generale, l’ex magistrato Francesco Scano, col direttore generale della presidenza. Diverse settimane fa, Scano ha dovuto lasciare l’incarico visto che i pensionati della pubblica amministrazione, in questo caso del Tar, non possono essere ingaggiati per più di anno da altri Enti pubblici. Dunque, quel posto apicale è vuoto e non potrà essere coperto da nessuno fino alla nomina del nuovo segretario. Il centrodestra, in altre parole, avrebbe inguaiato Solinas.

Sempre la Manovra, ha provocato uno strappo anche nelle opposizioni. Cesare Moriconi. Pd, ha abbandonato la commissione bilancio, dopo aver scoperto l’esistenza di «accordicchi» fra i capigruppo sui tempi della legge. «Avevamo l’occasione – le sue parole – per costringere Solinas ad uscire allo scoperto sui finanziamenti che non ha speso. Invece, altri dell’opposizione, hanno finito per accordarsi con il centrodestra al governo».

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