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Rimpasto in giunta, Solinas deve frenare

di Umberto Aime
Rimpasto in giunta, Solinas deve frenare

I conti ancora non tornano per il presidente alle prese con le indicazioni dei partiti. Interviene Salvini per far digerire alla Lega l’addio di Nieddu alla Sanità: entra Doria?

27 novembre 2022
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Cagliari Il governatore Christian Solinas non ce l’ha fatta in una sola giornata. Non gli sono bastate 24 ore, per mettere assieme la sua seconda Giunta. Colpa del presidente, oppure dei sette alleati, più il Psd’Az? Dei partiti, pare, dopo che è sfuggita anche l’indiscrezione: «Il Capo è pronto. Lui ha le idee chiare, gli altri no». A questo punto, tutto il rimpasto sarebbe stato rinviato a stamattina, domenica tra l’altro in cui il mondo celebra la giornata mondiale del teatro. Stavolta, però, il copione, seppure andato in scena dall’alba alla notte di un sabato frenetico, contraddittorio, è sfociato comunque in un nulla di fatto. Anzi, una notizia è saltata fuori da questa confusione novembrina: la Lega non avrà più l’assessorato alla sanità e di conseguenza l’uscente Mario Nieddu non ci sarà nella «Solinas bis». Al suo posto dovrebbe subentrare l’ex senatore sardo-leghista Carlo Doria, nonché professore universitario a Sassari, ma in queste ore a Milano per un convegno di luminari dell’ortopedia clinica. Per il resto, invece, le incertezze vissute da partiti (ma forse anche dal governatore) sarebbero ancora un’infinità.

Nel Psd’Az Il partito del presidente avrà tre deleghe, con molta probabilità: sanità, urbanistica e turismo. Le prime due caselle da Solinas sarebbero state assegnate a Doria e al riconfermato Quirico Sanna. La terza, invece, potrebbe essere ancora in ballottaggio fra l’uscente Gianni Chessa e Solange Pes, consigliera comunale a Elmas. Chi vincerà? Chessa ha dalla sua l’esperienza e soprattutto un consistente peso politico interno, l’avversaria quello della parità di genere come sempre necessaria, visto che le assessore dovranno essere quattro su dodici e qualcuna mancherebbe ancora.

Nella Lega I sardi del Carroccio sono stati costretti a mandar giù il rospo di dire addio alla sanità addirittura dal segretario nazionale Matteo Salvini. Sarebbe stato proprio lui a frenare la furia di Dario Giagoni, il coordinatore regionale, invece deciso a difendere la delega e l’assessore fino a minacciare l’appoggio esterno al nascente esecutivo. Alla fine, però, la mediazione salviniana è servita. Se l’armistizio dovesse regge, la Lega dovrebbe avere i trasporti, o forse la cultura, col capogruppo Pierluigi Saiu. Più l’agricoltura, dove al posto di Gabriella Murgia (esclusa) subentrerebbe Valeria Satta, che traslocherà dagli affari generali, per disinnescare anche lo scontro con Silvia Cocco, direttore generale dello stesso assessorato.

Dentro Forza Italia Prima di tutto, l’asse interno fra sassaresi e galluresi, più i nuoresi e una fazione cagliaritana, sabato ha rispedito al mittente, Solinas, l’ultima sua sollecitazione: cambiare Marco Tedde, designato all’unanimità pochi giorni fa, con una potenziale candidata donna. La risposta è stata un no secco, comunicato in tarda serata a Villa Devoto dal coordinatore Ugo Cappellacci, che invece pare fosse disposto a trattare con Solinas. Forza Italia avrà di sicuro il bilancio con l’ormai intoccabile Giuseppe Fasolino, mentre Tedde non dovrebbe prendere il posto della dimissionaria Alessandra Zedda all’assessorato al lavoro. Per lui potrebbero esserci gli affari generali, delega molto meno pesante.

Nella galassia centrista Udc, Idea Sardegna, Riformatori e Sardegna 20.Venti, sono queste le quattro gambe, sarebbero tutti in fibrillazione. Lo Scudo crociato storico, l’Udc, è su di giri dopo aver ricevuto la richiesta di dover abbandonare la cultura, per far trasferire Andrea Biancareddu semmai ai lavori pubblici. Ma soprattutto è in allarme dopo aver capito che, nonostante i cinque voti in Consiglio, seppure rastrellati durante la legislatura, non avrà un secondo assessorato, come pretendeva invece sin da quando Giorgio Oppi era ancora in vita. I Riformatori, dal canto loro, avrebbero minacciato addirittura di abbandonare la maggioranza se l’attuale assessore, Aldo Salaris, non dovesse rimanere ai lavori pubblici, mentre Solinas lo vorrebbe dirottare all’industria. È la delega che dovrebbe lasciar libera l’uscente Anita Pili di Sardegna 20.Venti, che su Facebook ha già ringraziato dallo staff ai sindacati per «il proficuo lavoro svolto finora». Ma l’ormai quasi ex assessora potrebbe essere recuperata per gli affari generali se Tedde dovesse vincere il braccio di ferro con Solinas sulla delega per il lavoro. Dove il governatore, però, vorrebbe far atterrare l’ex viceprefetto Andreina Farris, come quota Idea Sardegna, ma i centristi del Misto avrebbero rifiutato di riconoscerne la paternità. A stare sul chi va là, in queste ore, è anche Fdi: l’ingresso all’ambiente di Marco Porcu al posto del deputato Gianni Lampis sembrava essere cosa fatta, ma all’improvviso anche questa dodicesima poltrona sarebbe in discussione. Oggi, che è il penultimo giorno utile prima dell’ingresso della Manovra di bilancio in Consiglio regionale, il teatro del rimpasto per forza dovrà chiudersi. Con l’ultima replica, oppure saranno guai seri per il centrodestra al governo.
 

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