La Nuova Sardegna

La tragedia

Tenta la strage e si uccide ad Alghero: i motivi del folle gesto in un memoriale di 16 pagine scritte a mano

Tenta la strage e si uccide ad Alghero: i motivi del folle gesto in un memoriale di 16 pagine scritte a mano

Il “testamento” dell’operaio è stato affidato al suo legale

31 dicembre 2022
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Alghero Sarebbero raccolti nelle sedici pagine scritte a mano e in alcuni documenti consegnati ieri sera all’avvocato algherese Elias Vacca, in passato difensore di Antonio Rosario Urgias, i motivi di tanta rabbia e rancore nei confronti dei suoi superiori. Una sorta di “testamento” in cui l’operaio 42enne avrebbe spiegato per filo e per segno - prima del suo gesto estremo - l’origine dei dissidi con l’azienda per cui lavorava e alcuni comportamenti dei suoi superiori che l’uomo avrebbe definito come una «lunga persecuzione» nei suoi confronti. La lettera e i documenti consegnati ieri al legale da una persona molto vicina all’operatore ecologico, i prossimi giorni potrebbero finire in Procura a Sassari, sul tavolo del sostituto procuratore Mario Leo, il magistrato a cui è stato affidata l’inchiesta e che ieri mattina si è recato di persona all’interno dello stabilimento nella zona artigianale di Ungias Galantè.

L’avvocato Elias Vacca non esclude che se alcune delle affermazioni messe nero su bianco dall’operaio nel suo memoriale venissero confermate dai colleghi di Urgias potrebbe configurarsi anche qualche reato sul quale chiederà alla Procura di fare piena luce. Intanto i carabinieri della compagnia di Alghero, intervenuti sul posto insieme agli esperti della sezione scientifica del comando provinciale di Sassari, sono al lavoro per ricostruire con esattezza quello che è accaduto ieri mattina all’interno dell'Isola ecologica alle porte della città. I filmati delle telecamere presenti all’interno dell’azienda daranno certamente un contributo alla ricostruzione, ma già da ieri mattina la maggior parte dei colleghi dell’operatore ecologico è stata interrogata dai militari per capire cosa abbia portato l’uomo a compiere un gesto così grave.

Nel reparto di Ortopedia dell’ospedale civile di Alghero, dopo essere stati sottoposti all’intervento per l’estrazione delle ogive, anche i due superiori dell’operatore ecologico hanno raccontato ai carabinieri la loro mattinata di terrore. Nessuno dei due è in pericolo di vita, il più grave Ivan Cherchi, all’arrivo in ospedale è stato immediatamente trasferito in sala operatoria per la ricomposizione della frattura scomposta di femore e ginocchio destri, mentre le ferite di Sergio Florulli erano meno gravi. Antonio Rosario Urgias era considerato ad Alghero una testa calda, in passato si era beccato un paio di denunce per rissa e per oltraggio, ma niente che potesse far pensare che un giorno sarebbe arrivato ad armarsi per risolvere i suoi problemi di lavoro. Dopo la separazione dalla moglie era andato a vivere in una ex scuola, nella località Sa Segada, borgata alle porte di Alghero. L’assunzione a tempo indeterminato un anno fa sembrava avergli dato serenità. Ieri mattina ha rimesso la tuta ed è tornato al lavoro dopo una lunga assenza per malattia, portandosi dietro una rabbia che deve aver covato per mesi. (l.f.)

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