La Nuova Sardegna

Cagliari

Pignorata la villa di Soru

di Mauro Lissia
La villa di Renato Soru
La villa di Renato Soru

Il patron di Tiscali non ha saldato il mutuo e Banca Intesa ha battuto cassa. L’avvocato: imminente un accordo transattivo per cancellare il provvedimento

01 febbraio 2023
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Cagliari La sontuosa villa di Renato Soru in cima alla collina di Bonaria è stata pignorata su iniziativa di Banca Intesa: il fondatore di Tiscali ed ex presidente della Regione ha avuto difficoltà a saldare un mutuo acceso nel 2017 per chiudere una controversia fiscale con l’agenzia delle entrate e l’istituto di credito ha tagliato corto ottenendo il provvedimento esecutivo. La residenza, ristrutturata tra il 2001 e il 2002 dal prestigioso studio di architettura milanese Arassociati e rivestita col magnifico marmo bianco di Orosei, è rimasta nella disponibilità dell’ex europarlamentare di Sanluri, che ha avviato con la banca una vertenza ancora in corso «sulle modalità di restituzione del debito». La difesa di Soru ha spiegato alla Nuova Sardegna che la conclusione della trattativa è vicina, dovrebbe coincidere con l’estinzione completa del debito e di conseguenza con la revoca del pignoramento.

La vicenda venuta alla luce in queste ore è strettamente collegata al giudizio penale cui l’esponente del Pd dovette sottoporsi nella primavera del 2016: il tribunale di Cagliari condannò Soru a tre anni di reclusione perché non dichiarò al fisco gli interessi maturati col prestito che la società Andalas Ltd aveva concesso a Tiscali Finance, un passaggio di denaro tutto interno alle società di Soru. L’imprenditore venne riconosciuto responsabile di dichiarazione infedele e omissione di dichiarazione, mancavano all’appello - stando alle accuse - imposte per un milione e 700 mila euro che avrebbero dovuto finire nelle casse del fisco. Incassata la condanna, Soru ricorse in appello non prima di aver definito con le Entrate le condizioni per saldare il debito fiscale: otto rate trimestrali. Per far fronte all’impegno, Soru accese un mutuo pluriennale con Banca Intesa e si presentò al giudizio di secondo grado - difeso dall’avvocato Fabio Pili - con una posizione fiscale risanata. La Corte d’Appello accolse le richieste del difensore, che coincidevano con quelle del pg Giancarlo Moi, e lo mandò assolto: c’era stato un errore di valutazione, ma commesso senza dolo. Risolti i guai giudiziari, restavano però in piedi quelli finanziari: Soru - siamo a circa tre anni fa - non fu in grado di onorare alcuni retei del mutuo e dovette fare i conti con le abitudini spietate delle banche. Subito il pignoramento, cui il patron di Tiscali - oggi è presidente della società di Sa Illetta e vive dello stipendio - si oppose attraverso uno studio legale milanese. La controversia è andata avanti, ma nel frattempo la bella casa ristrutturata con colori e materiali analoghi a quelli della vicinissima basilica di Bonaria, è finita sotto pignoramento. La via d’uscita - come conferma la difesa di Soru - sarebbe un imminente accordo transattivo.

Non è la prima volta che Soru deve fare i conti con un atto esecutivo: il 27 novembre 2018 l’ufficiale giudiziario bussò alla porta della lussuosa residenza per pignorargli due dipinti dell’artista sassarese Giuseppe Biasi che valevano complessivamente 70 mila euro. Era stato il suo ex difensore, l’avvocato tributarista Franco Picciaredda, a rivendicare alcune parcelle rimaste inevase.

Nel 2012 fece scalpore l’uscita sul sito di Sotheby’s international realty di un’offerta di vendita per una grande villa sulla spiaggia di Cuccureddus, a Villasimius, 500 metri quadrati con la firma dell’architetto Antonio Citterio e 42 ettari di terra curatissima, prezzo 24 milioni di euro: era ed è ancor’oggi la famosa residenza estiva di Soru, una proprietà quasi unica nel suo genere che gli venne rimproverata dagli avversari politici per la sua posizione a due passi dalla battigia. Una contraddizione - si disse - per il padre del piano paesaggistico sardo.
 

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