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Brevi, intensi e distruttivi: i temporali fanno paura

di Claudio Zoccheddu
Brevi, intensi e distruttivi: i temporali fanno paura

Anche i fenomeni normali possono causare danni enormi

02 giugno 2023
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Sassari Brevi, intensi, devastanti. Quando arrivano, si lasciano alle spalle una scia di distruzione e lacrime. Eppure, spesso non sono eventi particolarmente devastanti se isolati dal contesto in cui si abbattono. Ad esempio, il temporale che ha sommerso Bonnanaro martedì scorso è stato un evento significativo ma non eccezionale: 30 millimetri di precipitazioni sono poca roba se confrontati con i 300 che sono caduti nella zona di Dorgali e Baunei appena una decina di giorni fa.

Le discriminanti, in questo caso, sono due: tempo e conformazione del territorio. Su Ogliastra e Barbagia è piovuto per 36 ore quasi di fila con un’intensità quasi costante, sul Meilogu le piogge sono durate meno di due ore, ma con un’intensità molto superiore. Comunque, niente di clamoroso: «Ma aggiungendo la particolare conformazione del territorio e la situazione del terreno, forse già saturo dalle piogge dei giorni precedenti, si sono verificati gli allagamenti», spiega Giacomo Davide Pagliaro, il meteorologo dell’Arpa Sardegna che ha seguito gli eventi temporaleschi degli ultimi giorni.

Eventi imprevedibili Valutare in anticipo la portata degli eventi di questo tipo è piuttosto complicato, se non impossibile. Le cause, al contrario, sono evidenti: «In questi giorni la Sardegna è stata investita da una massa di aria umida e instabile – continua Pagliaro – che ha provocato una situazione particolare determinata dagli sbalzi di temperatura tra la mattina e il pomeriggio. Con le mattine soleggiate, come accade in questi giorni, la temperatura sale e rende più probabile che, con l’aria umida, nascano fenomeni temporaleschi, anche molto intensi per quanto brevi o addirittura brevissimi. In meteorologia si parla di “rain-rate”, in italiano “tasso di precipitazione” (la quantità di pioggia che potrebbe cadere in un determinato arco temporale se la precipitazione rimanesse d'intensità costante, ndr)che ha causato i problemi sul Meilogu ma anche nel Sulcis e nel Cagliaritano».

Una condizione, quella del mix tra aria calda e umida, che, purtroppo, sembra destinata a ripetersi: «Fino a domenica si dovrebbe seguire questa falsariga –aggiunge il meteorologo –: mattine soleggiate a calde e pomeriggi interessati da temporali che, a seconda della giornata, saranno più o meno intensi». Fare una previsione più precisa, al momento, è complicato: «Molto complicato – conferma Pagliaro – perchè i modelli che utilizziamo, quelli da cui si elaborano le previsioni, non sono affidabili al 100 per cento quanto si ha a che fare con fenomeni brevi e intensi come quelli di questi giorni. Per fortuna abbiamo tanti modelli da comparare ma restano le difficoltà nella lettura di queste dinamiche. Nei giorni scorsi i modelli hanno prodotto previsioni su cui è stato necessario il nostro intervento per ridurre il margine di errore».

La primavera Il mese di maggio dello scorso anno era sostanzialmente un caldissimo prologo d’estate: «Quest’anno, invece, è ritornato ad essere un mese primaverile - dice ancora Giacomo Davide Pagliaro – caratterizzato dal tempo instabile, dalle piogge e da temperature meno elevate ma comunque in grado di innescare fenomeni temporaleschi molto intensi, anche se diversi tra loro. Ad esempio, tra Baronia e Ogliastra, quasi due settimana fa, sono caduti circa 300 millimetri di pioggia in un lasso di tempo di circa 36 ore. Si trattava di quella che viene definita “precipitazione stratiforme”, ovvero pioggia costante su un’area abbastanza vasta. La terra ha retto il colpo per le prime 24 ore, poi l’acqua ha iniziato ad ingrossare il corso dei fiumi e, sostanzialmente, sono cominciati gli allagamenti.

Sul Meilogu, invece, abbiamo avuto un fenomeno diverso: pioggia abbondante concentrata in un breve periodo. Ma con la terra già zuppa per via delle piogge dei giorni precedenti, gli effetti sono stati quelli che abbiamo visto. Anche se in alcune zone, ad esempio quella di Bonnanaro, anche la conformazione del terreno ha giocato un ruolo fondamentale, convogliando l’acqua proprio verso il paese». Manca solo L’ultima previsione, quella che tutti attendono: «Quando arriverà l’estate? Difficile dirlo ma arriverà anche quest'anno», conclude Pagliaro.

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