La Nuova Sardegna

Il nuovo decreto

«La mannaia sul Superbonus devasterà tantissime vite»

di Luigi Soriga
«La mannaia sul Superbonus devasterà tantissime vite»

L’ingegner Marcello Contu: «Cedete subito i crediti, dal 14 aprile non varranno nulla». A rischio migliaia di cantieri aperti, imprese in ginocchio e famiglie disperate

27 marzo 2024
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Sassari Addio alla cessione crediti, addio allo sconto in fattura e di fatto dal 4 aprile pietra tombale sul Superbonus 110. Non ci saranno nemmeno i tempi supplementari, perché il decreto appena approvato dal Governo cancella il meccanismo della «remissione in bonis» che avrebbe consentito, con il pagamento di una mini sanzione (250 euro), di comunicare all’agenzia delle Entrate entro il 15 ottobre le opzioni relative alle spese effettuate nel corso del 2023.

«Gli effetti saranno devastanti. È una mannaia calata a tradimento sulla cessione del credito, per chi ancora ne aveva diritto. Parliamo di Onlus, cooperative, o comuni soggetti a terremoti e altri soggetti. Ma soprattutto metterà definitivamente in ginocchio un milione di persone in tutta Italia che ancora non sono riuscite a cedere i propri crediti edilizi, e contavano di farlo entro ottobre 2024. Questi rischiano di ritrovarsi con 50mila euro di crediti fiscali sterilizzati, che non hanno più alcun valore. E quindi con i cantieri aperti, la casa sventrata, e nessuna possibilità di portare a termine i lavori».

Marcello Contu, ingegnere nuorese, 52 anni, dal 21 settembre 2020 si occupa di spiegare su YouTube la camaleontica normativa del Superbonus. E lo fa come in maniera semplice, come se parlasse a un bambino di 10 anni. È arrivato alla live 432, collezionando in tutto oltre un milione di visualizzazioni.

Dopo quest’ultima stretta del Governo, cosa succederà?
«Giorgetti e company hanno messo in conto che il 3 per cento delle imprese non reggeranno l’impatto e chiuderanno. Ma non hanno calcolato la striscia di sangue che si porteranno dietro, e i danni collaterali alle persone. Quando tra un po’ la gente sarà così disperata da pensare al suicidio, forse il Governo capirà i danni che sta facendo».

Si spieghi meglio.
«Conosco diversi impresari, che hanno lavorato per decenni in piccoli paesi, sempre stimati, che ora non hanno il coraggio di mettere il naso fuori di casa. Perché se vivi a Oniferi, e faccio questo esempio perché sono nato lì, ti conoscono tutti. E se non paghi il dipendente per mesi, perché hai centinaia di migliaia di crediti incagliati e non riesci a monetizzarli, hai paura di incontrarlo per strada. Eppure per anni hai fatto le cene con lui, hai condiviso le feste. Ma il superbonus ti ha rovinato. Non riesci a pagare più nemmeno i fornitori, e intorno hai il deserto. La tua reputazione sociale è distrutta per sempre, la voce gira veloce e tu nel tuo paese sei quello che non paga. Tutto questo è devastante e molto pericoloso».

Ha altri esempi?
«Ho un amico impiantista, 65 anni, un’esperienza sul mercato di 40 anni, grande professionista, stimatissimo. In questo momento ha 700mila euro di crediti bloccati. Capite di che cifre parliamo? Il lavoro costruito in una vita intera che rischia di crollare. Il governo sta passando con il lanciafiamme sul Superbonus, ma non si rende conto di incendiare il tessuto produttivo e ridurre in cenere professionalità preziose. Io non conosco un solo imprenditore che non sia in difficoltà. E operando su tutto il territorio nazionale, ho molti contatti».

Perché si è arrivati a un simile disastro?
«I motivi sono diversi, provo a fare il punto. E uso qualche numero: 34 aggiornamenti normativi in 3 anni e mezzo. Noi operatori abbiamo dovuto fronteggiare un quadro normativo Frankenstein. Parliamo di 20mila pagine, un mostro. Pensate a una partita di calcio dove ti cambiano le regole ogni tre azioni, e di punto in bianco levano pure il fuorigioco. In Italia scatterebbe una insurrezione con i forconi, mentre per il superbonus tutti zitti. Ci sono voluti 25mila interpelli all’Agenzia delle Entrate per iniziare a capire come districarsi. Tre ministeri coinvolti, un cortocircuito di comunicazione. Soprattutto all’inizio si navigava a vista, e gli errori da parte dei tecnici ci sono sicuramente stati».

Quindi ora le sanzioni rischiano di pagarle i cittadini.
«Questo è un altro nervo scoperto. Ormai il superbonus è considerato alla stregua di un virus da estirpare, e la caccia alle streghe è cominciata. Sono partiti i controlli sulle pratiche edilizie e gli enti hanno tempo per eseguirli sino al 2034. Se decidono di spulciare attentamente le carte, qualche problema lo trovano di sicuro, perché, come dicevamo, si è lavorato nell’incertezza normativa e in una condizione di urgenza. Se il regime sanzionatorio sarà salato e rigoroso, prevedo un’altra ecatombe».

Resteranno molti cantieri aperti e incompiuti?
«Al momento in Italia ce ne sono circa 650mila. La Sardegna non fa eccezione, è pieno di cantieri fermi. Conoscono persone che vivono in un garage, perché la propria casa è sventrata e non più abitabile. Famiglie che hanno investito tutte le risorse nella riqualificazione, perché si fidavano delle garanzie del Governo e delle rassicurazioni date dai propri progettisti. E ora che l’impresa li ha mollati, perché priva di liquidità per pagare dipendenti e fornitori, avrebbero bisogno di 40mila euro per saldare i lavori che restano da fare. Ma quella cifra, per molte famiglie, è fuori dalla loro portata».

Ma il Superbonus è davvero così nefasto come lo dipinge il Governo?
«All’inizio era stata presentata come la panacea per la ripresa economica. Poi però è cominciata la lotta politica tra il M5s e il governo Draghi e poi tra il M5s e il governo Meloni. La narrativa è cambiata diametralmente, e il Superbonus è il padre di tutti i mali. La Bce ci ha messo del suo, bacchettando Draghi sul fatto che i crediti edilizi in Italia stavano diventando la moneta alternativa all’Euro. Occorreva una stretta. E ce l’hanno raccontata così: il superbonus è un proliferare di truffe e speculazioni. Quando, l’importo delle truffe, per ora accertato dalla Finanza, riguarda appena lo 0,99% della spesa complessiva per i progetti. Gli studi economici indipendenti dipingono il superbonus come un efficace moltiplicatore, parliamo dell’11% del Pil. Ma per Giorgetti è il virus che ha devastato il conti dello Stato».

Che consiglio dà a chi ora si trova col cerino in mano?
«Cercate di cedere velocemente tutti i crediti , perché il 14 aprile è domani. Contattate i vostri professionisti, fatevi supportare, accelerate l’iter, non perdete nemmeno un giorno».

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