La Nuova Sardegna

Sassari Durissimo botta e risposta su Facebook tra un “ex fan” e il trombettista Paolo Fresu. L’ex fan, dopo avere detto al musicista di riprendersi i suoi cd, facendo riferimento ai fatti del 7 ottobre in Israele, ha concluso il commento con una minaccia: «Prima o poi, io e te caro Paolo Fresu, ci incontreremo di persona e ne parleremo da uomo a uomo».

Paolo Fresu ha risposto così: «Gentile ..., mi stupiva che ancora nessuno, dopo il post sull’ultimo giorno di Gaza del 9 maggio, si fosse espresso con la sua acredine. Ma l’odio, si sa, arriva sempre dopo essere stato ben nutrito. L’indirizzo dove mandare i miei dischi lo trova al link https://tukmusic.com mi dica cosa le devo senza remore. Dovrà però devolverli a una delle numerose associazioni che si occupano delle famiglie di Gaza e dei loro orfani. O se preferisce alle famiglie delle vittime del 7 ottobre. Il duello “tra uomini” (ancora con la mascolinità imperante?) lasciamolo a chi perlomeno possiede armi paritarie. Non è il caso di Gaza che è stata rasa al suolo e che ha perso, ad oggi, oltre 40000 persone tra cui 15000 bambini davanti agli occhi ignavi del mondo. Buona festa della mamma. Di tutte le mamme che, in Israele e in Palestina, hanno perso i propri figli. La conta non spetta a noi ma ai fatti. A noi piangerli, con indignazione. Paolo».