Arzu, la scomparsa avvolta nel mistero: si indaga sui legami con gli ultimi omicidi in Ogliastra
L’ex latitante fermato con una pistola nell’auto: verifiche per capire se abbia sparato negli ultimi due anni
Cagliari Il latitante di Arzana Sandro Arzu ricompare davanti a carabinieri, con un colpo in canna pronto ad esplodere, alle prime luci dell’alba del 26 maggio. È seduto dentro un’auto ferma in un’area di servizio non lontana da Cagliari. Con lui c’è un altro uomo. Finestrini sollevati, quando i militari del Nucleo investigativo del Comando provinciale dei carabinieri di Cagliari – con il supporto della Sezione operativa della Compagnia di Carbonia – si avvicinano alla vettura che ha il motore spento, il 56enne ogliastrino scomparso da Arzana l’8 marzo del 2023, non oppone resistenza, consegnando il revolver calibro 38 con la matricola abrasa ai militari, che lo arrestano per detenzione illegale di arma clandestina. Sotto indagine anche l’amico in auto con Arzu, portato nella caserma di via Nuoro per accertamenti.
La pistola Secondo le ipotesi degli investigatori, la pistola sequestrata e pronta a sparare potrebbe aver sparato in questi due anni: sarà sottoposta agli approfondimenti balistici del caso, mentre ieri sera, dopo l’arresto del latitante ogliastrino, sono scattate le perquisizioni nei luoghi dove l’uomo sarebbe rimasto nascosto in questi mesi. Al setaccio anche alcuni luoghi chiave di Arzana, dove potrebbero portare le indagini che in questi 24 mesi non si sono fermate e per le quali non si esclude un colpo di scena che potrebbe essere rivelato già oggi, durante una conferenza stampa in programma alle 11.30 nel tribunale di Lanusei. A spiegare i dettagli della cattura saranno il Procuratore della Repubblica di Cagliari e la Procuratrice della Repubblica di Lanusei. L’operazione è stata coordinata dai magistrati della Procura di Cagliari Rita Carriello e Danilo Tronci.
La latitanza Da due anni Sandro Arzu era diventato un fantasma. E aveva fatto perdere le sue tracce facendo ritrovare la sua Opel crivellata dai colpi di fucile in aperta campagna, a San Cristoforo. Era sporca di sangue, il suo, così come rivelarono gli esami della Scientifica nei giorni successivi. Poi il silenzio. Anche la famiglia aveva perso le speranze di rivederlo vivo. Sfuggito ad un agguato, dopo i guai con la giustizia, temevano che qualcuno fosse riuscito a farlo fuori definitivamente. Fino a ieri, quando i carabinieri hanno fatto squillare i telefoni di Arzana mettendo in moto gli avvocati di Arzu, Rita Dedola e Francesco Marongiu che nei prossimi giorni sentiranno il loro assistito.
L’inchiesta Da Cagliari le indagini potrebbero condurre al paese ogliastrino teatro di efferati omicidi. Da quello di Mosè Cao, scomparso il 18 settembre del 2021 e ritrovato morto il successivo 22 novembre a quello di Beniamino Marongiu, ucciso a 52 anni in una piazza Roma deserta e silenziosa tre anni dopo. Ore 9 del 9 luglio 2024, usciva dal bar con i caffè da portare alla compagna quando fu raggiunto da nove colpi di pistola, uno alla tempia: il colpo di grazia. Mentre il compaesano Sandro Arzu scampò ad un agguato il 16 settembre 2021. Ieri la faccia del latitante ogliastrino – fermato dodici anni fa in un appartamento di Sestu imbottito di soldi, 720mila euro forse legati ad un traffico di droga – è ricomparsa in un’area di servizio del capoluogo sardo. Il caso ha voluto che la sua cattura sia avvenuta a pochi giorni dai clamorosi arresti dei carabinieri della rapina ai portavalori in Toscana. L’operazione “Drago”, coordinata dalla procura di Livorno ha fatto scattare le manette ai polsi di nove persone. Un’indagine lampo durata pochi mesi che ha visto coinvolto anche il compaesano di Arzu, Antonio Stochino, rimasto a piede libero. Oggi si saprà di più sull’uomo al centro delle attenzioni investigative dei carabinieri di Cagliari che lo cercavano da due anni.