Cagliari Crea polemiche politiche la battuta - pronunciata giovedì 22 maggio a un convegno promosso da Federsanità - dall'assessore alla Sanità della Regione Armando Bartolazzi, che ha lanciato l'allarme sui costi eccessivi per il sistema sanitario regionale dei farmaci oncologici. Bartolazzi ha parlato di poca “sostenibilità economica” di alcuni farmaci, che secondo lui “non potrebbero essere dati alle persone più anziane” . Una gaffe che ha scatenato reazioni politiche, non solo dalle opposizioni, ma anche in maggioranza in consiglio regionale.
Secondo il consigliere della Lega Alessandro Sorgia «è gravissimo che in Sardegna si possa anche solo ipotizzare di negare le cure oncologiche innovative ai pazienti ultraottantenni. Il diritto alla salute è universale e costituzionalmente garantito, non può essere subordinato all’età o al costo di un farmaco. Non si può trasformare un convegno tecnico in un palcoscenico per annunciare discriminazioni sanitarie – prosegue Sorgia –. In Sardegna abbiamo già problemi enormi con le liste d’attesa, la carenza di medici, la mobilità passiva. Ora anche l’esclusione per età? Se davvero si vogliono contenere i costi – conclude il capogruppo del Gruppo Misto – si parta dalla razionalizzazione della spesa, dalla prevenzione e dalla lotta agli sprechi, non dalla selezione anagrafica. La Regione Sardegna deve garantire pari dignità e accesso alle cure a tutti i cittadini, senza eccezioni».
Altrettanto netta la posizione del Pd, partito in maggioranza da sempre più critico nei confronti della gestione dell'assessorato alla Sanità: «Sostenere che sia difficile somministrare terapie e farmaci innovativi ai pazienti over 80, perché troppo costosi, equivale a introdurre un criterio anagrafico discriminatorio, in aperto contrasto con il principio costituzionale dell’universalità del diritto alla salute ed in contrasto con il ruolo del medico» .