Antimafia, contatti tra l’isola e organizzazioni criminali del sud Italia: cresce il traffico di droga
L’allarme della Dia: preoccupano anche gli assalti ai portavalori e la crescita di istruttorie per appalti con fondi del Pnrr
Sassari Non ci sono associazioni di tipo mafioso nate nell’isola, ma sono confermati contatti tra la Sardegna e organizzazioni mafiose dal sud Italia e in particolare con interessi nel traffico di stupefacenti. Nell’ultimo anno sono venuti alla luce numerosi contatti tra gruppi criminali localI e mafie, soprattutto con l’obiettivo di introdurre cocaina nell’isola.
La droga
Sono i risultati del report 2024 della Dia. La Direzione investigativa antimafia spiega inoltre la principale attività illecita diffusa in Sardegna: «Si conferma essere quella legata al settore degli stupefacenti, con particolare riguardo nella Regione alla coltivazione, con tecniche sofisticate, di vaste piantagioni di cannabis e non si può escludere che parte della produzione potesse essere de stinata anche fuori regione». Appare «costante», secondo la relazione Dia, l’attività di corrieri nigeriani dediti prevalentemente al trasporto, su voli di linea, di droga in ovuli o occultata nei bagagli personali.
Gli assalti
Un altro fenomeno che ha destato allarme sociale, si legge nella relazione, «è quello degli assalti ai portavalori in quanto spesso commessi con modalità particolar mente cruente e a volte anche con armi da guerra. Nel periodo di riferimento (vale a dire nei due semestri del 2024, ndr) sono stati registrati, infine, alcuni episodi intimidatori nei confronti di imprenditori e pubblici amministratori locali, prevalentemente posti in essere mediante l’incendio di autovetture o anche di mezzi strumentali all’attività d’impresa, compresi i capannoni industriali».
Pnrr
In Sardegna dal 2023 al 2024 si è registrata una crescita sostanziale delle istruttorie aperte relative ad appalti con fondi del Pnrr. Da 406 si è passati a 683. Si tratta dell’incremento maggiore registrato nella fascia del centro Italia, come rileva La Dia.
Un camorrista arrestato
Infine, tornando sulla criminalità organizzata, viene segnalato l’arresto di un camorrista avvenuto proprio in Sardegna nei mesi scorsi. Tutto era iniziato nel comune di Sant’Antonio Abate, piccolo centro in Campania, nell’area metropolitana di Napoli, a sud del capoluogo. Uno degli esponenti apicali del clan Fontanella, responsabile di vari omicidi, poi divenuto collaboratore di giustizia, era tornato in libertà a fine 2023 dopo aver espiato un lungo periodo di reclusione. Il 30 luglio 2024, l’uomo è stato nuovamente tratto in arresto dai Carabinieri unitamente ad un complice in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare con l’accusa di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. L’indagato, arrestato in Sardegna dove aveva trasferito il proprio domicilio, secondo le indagini, il 2 luglio 2024 avrebbe avanzato una richiesta estorsiva di 1 milione di euro ad un noto imprenditore di Sant’Antonio Abate. (p.ard.)