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Decadenza, il tribunale smonta la difesa di Alessandra Todde: provvedimento legittimo

di Giuseppe Centore
Decadenza, il tribunale smonta la difesa di Alessandra Todde: provvedimento legittimo

Perché è stato rigettato il ricorso della presidente: ecco le motivazioni

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Cagliari Decadenza Todde, la parola passa nuovamente al consiglio regionale, ma non succederà nulla prima della decisione della Corte costituzionale, la cui udienza è prevista a luglio. La sentenza della prima sezione del tribunale civile, presieduta da Gaetano Savona, smonta in 65 pagine buona parte delle tesi della difesa di Alessandra Todde, e confermando la sanzione di 40mila euro, trova fondate tutte le violazioni che il collegio regionale regionale di garanzia aveva espresso nella ordinanza/ingiunzione del 20 dicembre scorso.

Tra i punti messi in rilievo dal Tribunale, alcuni vanno in direzione opposta ai ricorrenti. Eccoli:

- Solo la Todde, il collegio di garanzia e la Procura hanno titolo ad intervenire. Tutti gli altri non solo legittimati, persino l'ex difensore del collegio, il docente universitario Riccardo Fercia, che nei giorni scorsi era stato revocato dal collegio stesso.

- Il collegio di garanzia non è un organo dello Stato, ma regionale, quando agisce per fatti legati alle elezioni regionali.

- Non c'è alcuna incompatibilità nei componenti del collegio per la presenza tra i loro parenti di primo grado di esponenti politici avversi alla Todde. Qui il riferimento è alla ex presidente Gemma Cucca (sorella di Giuseppe Luigi, ex segretario regionale Pd, ora in Azione e candidato col centro-destra a sindaco di Nuoro) e Tullio Conti (genitore di un candidato alle regionale di Forza Italia).

- La legge statutaria distingue tra candidati a presidente e consigliere, facendoli "competere" su due diversi canali, ma non attribuisce loro doveri diversi.

- La decadenza prevista per legge è una "reazione congrua rispetto al bene presidiato: la difesa della democrazia rappresentativa".

- Il tribunale ritiene che la Todde fosse tenuta alla produzione del rendiconto, ma che "non vi abbia provveduto".

- La tesi della Todde secondo cui il Comitato Elettorale sia assimilabile al Partito non è condivisibile. La Todde era "tenuta" alle dichiarazioni di spesa. Il Tribunale parla di "oggettiva confusione" contraria alla trasparenza degli atti da lei presentati. Il "fatto è nitido: nessuna dichiarazione, nessun rendiconto". Alla fine il giudizio sul ricorso è netto: il rendiconto legale è diverso da quello presentato.

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