La Nuova Sardegna

Isola inaccessibile

Caro trasporti in Sardegna: costo delle navi raddoppiato da maggio a giugno

di Andrea Massidda
Caro trasporti in Sardegna: costo delle navi raddoppiato da maggio a giugno

Boeddu, Filt Cgil: «Occorre ripensare da capo l’intero sistema di continuità territoriale, sia aerea che marittima»

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Cagliari Tariffe aeree e marittime già da alta stagione, costi alle stelle e last minute diventati miraggi. A giugno la Sardegna non è mai stata tanto impegnativa da raggiungere come quest’anno. Lo confermano le simulazioni effettuate sui biglietti: una famiglia di quattro persone che decidesse di partire in nave con auto al seguito spenderebbe tra i 524 e i 1.348 euro a seconda delle tratte e delle sistemazioni. E in aereo va anche peggio: i voli più economici sono quasi introvabili e quelli rimasti costano quanto un breve soggiorno in un resort esclusivo. Un fenomeno che non riguarda solo i turisti improvvisati, ma colpisce anche i sardi emigrati che sognano un ritorno a casa per le ferie estive. Chi non ha prenotato con svariati mesi d’anticipo rischia di dover rinunciare o di spendere cifre insostenibili. Le conseguenze di questa situazione, oltre al portafogli svuotato dei viaggiatori, rischiano di incidere pesantemente anche sull’immagine turistica della Sardegna.

«Se c’è ancora chi pensa che il libero mercato senza regole sia la soluzione, deve fare i conti con questi implacabili dati, – dice Arnaldo Boeddu, segretario generale della Filt Cgil Sardegna – . È da decenni che conviviamo con simili problemi senza riuscire a incidere davvero sulla mobilità delle persone e delle merci da e per l’isola». Secondo il sindacalista è tempo di un cambio di rotta coraggioso e deciso. «Serve che i collegamenti marittimi e aerei tornino a carico della fiscalità generale – sostiene Boeddu – perché la Regione da sola e con le risorse che potrà mettere a disposizione, non riuscirà di certo a trovare soluzione al problema. Fermo restando che, a differenza della continuità territoriale aerea, i collegamenti marittimi sono di esclusiva competenza dello Stato, per come si è modificata la mobilità delle persone così come l’aumento del trasporto delle merci, l’intero settore deve essere completamente rivisto». Boeddu sottolinea anche come il problema non sia più limitato ai soli mesi di luglio e agosto, ma si sia ormai esteso a tutto il periodo pre-estivo, con tariffe esorbitanti già a giugno e difficoltà a trovare posto. «Occorre ripensare da capo l’intero sistema di continuità territoriale, sia aerea che marittima – aggiunge – coinvolgendo istituzioni nazionali e regionali, università e parti sociali in un vero processo di riforma. E se la politica non troverà il coraggio di intervenire, a perdere non saranno solo i viaggiatori occasionali, ma un’intera comunità costretta a pagare il prezzo della propria condizione geografica», conclude il sindacalista, che richiama inoltre l’attenzione sulla necessità di potenziare anche i collegamenti interni all’isola Eliana Cara, presidente di Federconsumatori Sardegna, ammette che la situazione appare fuori controllo. «Non sia mai stati alla portata di tutti – sorride a denti stretti – però così è davvero troppo. Il fatto che la nostra isola sia una meta turistica molto richiesta sin da maggio e giugno è indubbiamente una cosa positiva, significa che la stagione si sta davvero allungando. Tuttavia qui si parla di turismo di lusso. Per tutti gli altri viaggiatori, per esempio per una famiglia media, questi prezzi sono impossibili. È un problema che noi come Federconsumatori denunciamo da tempo – continua Eliana Cara – soprattutto perché in Sardegna non bisogna soltanto arrivarci, ma pure soggiornarci, e anche in questo caso i prezzi non sono certo bassi».

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